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Lentamente ma i casi di influenza australiana calano. Al contrario, "sono in aumento le segnalazioni di sintomi intestinali e gastroenterici, legati probabilmente a una forma parainfluenzale, che si presentano con forti spasmi addominali accompagnati, nella maggior parte dei casi, da vomito e diarrea". A fare il punto sull’andamento dell’influenza nel nostro Paese è Silvestro Scotti, segretario nazionale dei medici di medicina generale, (Fimmg).

"In questi casi - spiega - il primo intervento è bloccare il vomito con gli antiemetici e la diarrea con una corretta alimentazione, altrimenti non si possono somministrare terapie". Sui pazienti che arrivano negli studi dei medici di famiglia, "se togliamo un 10% di casi di raffreddamento e altre forme di infezioni, influenza e sindromi gastroenteriche si dividono equamente un 40% ciascuno", stima Scotti.

Si osservano inoltre "raffreddori che durano a lungo, ma ciò che spaventa di più i pazienti è la tosse che si protrae per settimane. È un sintomo diffuso - riporta - che mette in allarme soprattutto chi ha avuto il Covid con un impegno broncopolmonare. In questi casi il problema viene approfondito con i necessari esami, anche per valutare una eventuale condizione di Long Covid".

24/01/2023

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