Il ‘non parlato’ è particolarmente importante nelle relazioni con il paziente. “Usare parole semplici, non distanzianti come quelle tecniche. Quando si usano parole che esaltano la stima di chi ci sta ascoltando, l’emozione risulta molto positiva e il processo cognitivo diventa molto più consistente e si memorizza di più”.
Così Vincenzo Russo, professore di Psicologia dei consumi e neuromarketing, coordinatore del Centro di Ricerca Behavior and Brain Lab dell’Università Iulm, commenta i risultati di Connessioni di vita. La guida per le interazioni che fanno bene’, la prima analisi neurometrica sulle interazioni che i pazienti con neoplasie mieloproliferative croniche e leucemia mieloide cronica.
08/09/20023
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