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Cos’è l’ipermetropia

L’ipermetropia è una patologia della rifrazione che, insieme a miopia e astigmatismo, appartiene al gruppo dei principali e più significativi difetti di vista.

L’ipermetropia è caratterizzata, di solito, da un bulbo oculare più corto della norma per cui le immagini non vanno a fuoco sulla retina ma dietro la retina stessa e questo rappresenta la causa principale del vedere sfuocato da parte delle persone ipermetropi.

Questa condizione può essere compensata, specialmente dai bambini e fino a 30 anni, dal meccanismo della messa fuoco dell’occhio (accomodazione).

Normalmente l’accomodazione si attiva quando si osservano immagini da vicino e si pone in riposo quando si osservano immagini da lontano. La persona ipermetrope presenta un normale difetto visivo per lontano come i miopi ma, potendo utilizzare la messa a fuoco automatica naturale (simile a quella degli smartphone capaci di scattare fotografie sempre a fuoco) per correggere il difetto visivo, riesce a vedere bene da lontano apparentemente senza particolari difficolta. Quando deve vedere da vicino non è più in grado di utilizzare l’accomodazione, come fanno tutti, perché l’ha già utilizzata da lontano e per questo non risulta possibile aumentarla per vedere a fuoco da vicino: risultato? Le persone ipermetropi si accorgono solo quando si sforzano per leggere da vicino della presenza del difetto di vista. Le persone miopi e astigmatiche al contrario non possiedono alcuna capacità di messa a fuoco automatica e quindi sono impossibilitati a correggere anche solo parzialmente sia la miopia che l’astigmatismo. Nell’ipermetrope l’accomodazione è sempre attiva, sia per vicino sia per lontano, e questo causa affaticamento visivo, sfuocamento delle immagini soprattutto per vicino, lacrimazione, mal di testa. Questi disturbi vengono catalogati come astenopia.

Ipermetropia lieve o grave: come distinguerle

Gli esseri umani nascono ipermetropi (cioè con l’occhio più piccolo della norma). Nel corso dei primi anni di vita l’occhio cresce insieme al bambino raggiungendo la sua dimensione normale (cioè l’emmetropia) entro i 10 anni.

A causa dell’impegno accomodativo causato da un difetto di ipermetropia non corretto, si può associare lo strabismo. La maggior parte dei bambini strabici presenta un difetto elevato di ipermetropia, a volte difficile da diagnosticare perché la naturale accomodazione particolarmente sviluppata in questi bambini impedisce di fare una diagnosi corretta. Per questo il medico oculista utilizza specifici colliri e instilla alcune gocce di cicloplegici allo scopo di bloccare l’accomodazione e poter rilevare correttamente l’entità del difetto visivo reale.

In base all’entità dell’ipermetropia e alla concomitante presenza o meno di strabismo si valuta se correggere l’ipermetropia già in età infantile anche nei bambini di due anni d’età.

Quanto è diffusa in Italia

In Italia sono presenti oltre 20 milioni di miopi. Gli ipermetropi sono oltre 2 milioni così come gli astigmatici.

Ipermetropia

Sintomi: come vedono gli ipermetropi

La persona con ipermetropia non corretta ha difficoltà soprattutto a guardare da vicino. Per cercare di vedere meglio il soggetto ipermetrope non corretto tende ad allontanare gli oggetti da osservare. dagli occhi. La visione per lontano è solitamente migliore di quella per vicino anche se può essere instabile.

Cause

L’ipermetropia come tutti i difetti di rifrazione sono patologie principalmente di tipo ereditario.

Diagnosi

Per la diagnosi di ipermetropia è necessaria una visita medica oculistica che, attraverso l’esame della rifrazione in cicloplegia e l’esame della motilità oculare, può determinare con precisione l’entità dell’ipermetropia e l’opportunità di correggerla

Trattamenti: lenti a contatto, occhiali, intervento laser o sostituzione del cristallino

L’ipermetropia può essere corretta con occhiali, con lenti a contatto o con la chirurgia. Se si opta per la chirurgia bisogna avere sempre presente che i difetti più alti possono avere maggiori rischi di risultati meno prevedibili dal punto di vista rifrattivo, quindi con la possibilità di mantenere anche dopo l’intervento una parte del difetto visivo. Questo vale soprattutto quando ci si sottopone ad un trattamento con laser ad eccimeri o a femtosecondi. In questi casi i laser lavorano la cornea cambiandone la curvatura in proporzione all’entità del difetto visivo da correggere. I trattamenti laser normalmente si applicano dai 20 anni fino ai 40. Il trattamento è specifico per la superfice della cornea e non prevede nessun ingresso all’interno dell’occhio. Al contrario l’intervento di sostituzione del cristallino, copia perfetta dell’intervento di cataratta rifrattiva con utilizzo delle tecnologie maggiormente innovative adottate negli ultimi 15 anni, prevede la frammentazione del cristallino naturale e la sua sostituzione con un cristallino artificiale a tecnologia avanzata capace di correggere i tre difetti di vista da lontano - miopia, astigmatismo e appunto ipermetropia - e di superare le problematiche di messa a fuoco da vicino, caratteristica comune a tutte le persone che hanno più di 43 anni. In sintesi, l’impianto di questi cristallini su misura permette di guidare la macchina, guardare la televisione, leggere un libro o il giornale senza fare uso di occhiali o lenti a contatto. Questo intervento, che sta soppiantando per efficacia di risultato i trattamenti di chirurgia refrattiva tradizionali, presenta la sua applicazione maggiormente positiva dai 50 anni in su. E bene ricordare che i pazienti che si sono sottoposti a sostituzione del cristallino o a chirurgia della cataratta non presentano cambiamenti del difetto visivo nel corso degli anni.

Situazione totalmente differente rispetto a chi si è sottoposto a chirurgia rifrattiva laser a 20 anni.

Intervento laser: come si fa? C’è un’età minima?

L'ipermetropia può essere corretta con tecniche laser PRK o LASIK

Per la correzione di questo difetto si usa la tecnica LASIK in quanto meglio controllabile per stabilità di risultato. I valori d'ipermetropia che si possono correggere con il laser dipendono dallo spessore e dalla curvatura della cornea. In ogni caso risultati migliori si ottengono per difetti di vista limitati alle sole 2 diottrie.

Intervento di sostituzione del cristallino naturale: come funziona

Quando si hanno più di 45 anni, risulta maggiormente vantaggiosa l’opzione di sostituzione del cristallino naturale con un impianto intraoculare di un cristallino artificiale con caratteristiche tecnologiche avanzate, che permettono di vedere bene da lontano e da vicino senza dover utilizzare occhiali o lenti a contatto. È una vera rivoluzione che, partendo dall’intervento di cataratta oggi migliorato per controllo e sicurezza, in modo determinante permette di realizzare i sogni di decine di milioni di persone che vogliono vedere bene in tutti e due gli occhi eliminando qualsiasi tipo di difetto di vista. Una vera e propria liberazione.

Prevenzione

Le visite mediche oculistiche sono fondamentali per tutti nella prima infanzia, meglio ancora se esiste familiarità per patologie oculari o se il bambino adotta atteggiamenti particolari quando guarda gli oggetti o la televisione (strizza, si sfrega gli occhi). Tuttavia, il concetto di tutela della vista deve essere insegnato nelle scuole fin dalla tenera età poiché, secondo la Società Oftalmologica Italiana, “entro il 2028 il numero di persone che vivranno il dramma della perdita della vista raddoppierà”. Per questo motivo il presidente della SOI, Matteo Piovella, avverte: “Il concetto di tutela della vista deve essere insegnato nelle scuole fin dal primo giorno di frequenza. La parola d’ordine per tutti i medici oculisti è impegnarsi sempre più per tutelare la vista di tutti. SOI ha organizzato un calendario delle visite mediche oculistiche per garantire sempre la migliore vista possibile: alla nascita, entro i tre anni, il primo giorno di scuola, a 11 anni, dai 40 anni ai 60 ogni due anni, dopo i 60 una volta all’anno.

Cosa succede se un ipermetrope non porta gli occhiali?

L’occhio ipermetrope non corretto è costantemente sotto sforzo accomodativo, specialmente durante la visione prolungata da vicino. Questo porta all'insorgenza di affaticamento visivo, mal di testa, visione sfocata ad intermittenza e delle volte a sdoppiamento. Sono le caratteristiche dell’astenopia, la sindrome che penalizza giornalmente milioni di persone in tutto il mondo.

Ipermetropia e astigmatismo: come gestire le due patologie se sono entrambe presenti?

I difetti così detti misti sono i più impegnativi. Chi penalizza di più è l’astigmatismo causato da una differente curvatura della cornea tra l’asse verticale e quello orizzontale. In assenza di astigmatismo i raggi di curvatura della cornea sono praticamente identici su ogni meridiano. Si parla quindi di cornea sferica. L’astigmatismo è maggiormente elevato quanto più alta è la differenza di valore di curvatura tra i due meridiani principali corneali.

L’astigmatismo è il difetto di vista peggiore e che penalizza maggiormente la qualità visiva delle persone. È l’unico che fa vedere male sia da lontano che da vicino. La miopia al contrario fa vedere male solo da lontano.

Come abituarsi agli occhiali dell’ipermetropia

Per la correzione dell'ipermetropia la soluzione è affidata agli occhiali monofocali.

In particolare, si applicano lenti convergenti convesse, caratterizzate da una decisa incurvatura sporgente proprio in corrispondenza del centro. Essendo convesse, queste lenti danno l'impressione a chi guarda dall'esterno che chi porta questi occhiali abbia gli occhi più grandi del normale e questo riflette la caratteristica tendenza delle lenti convesse ad "ingrandire tutto".

L'effetto potrebbe non piacere a tutti, ed è questo il motivo per cui molte persone preferiscono ricorrere alle lenti a contatto.

Si guarisce dall’ipermetropia?

La maggior parte dei bambini soffre di ipermetropia lieve fin dalla nascita, poiché l’occhio non è completamente sviluppato. Con l’età e lo sviluppo completo degli occhi, nella maggior parte dei casi si guarisce naturalmente dall’ipermetropia lieve.

Nei casi evidenti di ipermetropia, soprattutto nei bambini, è necessario correggere il difetto visivo con gli occhiali. Altrimenti si può sviluppare uno strabismo, o più frequentemente l’occhio pigro, patologia relativamente comune nei primi anni di vita che, se non ben gestita e trattata con l’assistenza del medico oculista e dell’ortottista, può esitare in un danno visivo permanente nell’occhio peggiore non più migliorabile in età adulta.

Ipermetropia e presbiopia

A differenza dell’ipermetropia, difetto visivo tipicamente presente fin dalla nascita ma che potrebbe non manifestarsi fino ai 30 anni, la presbiopia è causata dal naturale processo di invecchiamento dell’occhio; quindi, è inevitabile e prima o poi ogni persona diventerà presbite.

Il sintomo principale della presbiopia è la difficoltà a mettere a fuoco le scritte su giornali, libri e dispositivi elettronici, insieme alla tendenza ad allontanare tutti questi oggetti per vederli più nitidamente.

Se una persona è miope, ipermetrope e/o astigmatica diventerà comunque presbite con l'andare dell'età, e quindi dovrà munirsi di due correzioni in grado di risolvere entrambi i difetti: quello da lontano e quello da vicino dopo i 40 anni.

L'occhiale per correggere l'ipermetropia, quando non si è ancora presbiti, è un monofocale che funziona sia che si guardi lontano o vicino.

Per il presbite invece le soluzioni sono molteplici e vanno dal semplice occhiale da lettura fino all'occhiale progressivo, che è la scelta ideale per coloro che desiderano poter veder bene a tutte le distanze - lontano, computer e vicino - senza dover togliere o cambiare diversi occhiali ognuno per la distanza stabilita, come quelli per suonare la musica.

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