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"Tornare al livello delle donazioni del sangue pre pandemia" è una delle sfide più importanti da affrontare, secondo Gianpietro Briola, presidente nazionale di Avis e coordinatore pro-tempore del Civis (Coordinamento interassociativo dei volontari italiani del sangue), che ha commentato i dati preliminari del 2022 diffusi dal Centro nazionale sangue (Cns) e collegandosi al World Blood Donor Day, la Giornata mondiale del donatore di sangue del 14 giugno.

"L’andamento degli ultimi mesi ci pone di fronte a numerose sfide che possiamo e dobbiamo affrontare assieme", sottolinea Briola in merito ai numeri che non sono ancora tornati al livello del 2019. "Tra questi, oltre al raggiungimento dei livelli prepandemia, l’incremento dell’indice di donazione individuale, fermo all’1,6%. Basta poco per compiere questo gesto di generosità almeno 2 volte l’anno, possibilmente alternando sangue e plasma così da incrementare la frequenza delle proprie donazioni e rispondere meglio alle esigenze del Servizio sanitario nazionale. Se ai cittadini chiediamo questa manifestazione di responsabilità, dall'altro lato è essenziale che tutti gli attori del sistema operino in modo coeso e coordinato per rispondere meglio alle esigenze dei donatori stessi; penso, per esempio, all'ampliamento degli orari di apertura, a una diffusione più capillare dei centri di raccolta e alla necessità di reperire il necessario personale sanitario che continua, purtroppo, a mancare".

"La pandemia – continua Briola - ha rappresentato una grandissima sfida per le associazioni e federazioni di donatori e ha reso necessario rimodulare le nostre attività nell’ottica di un’assoluta tutela della sicurezza e della salute dei donatori e dei riceventi. Le manifestazioni di solidarietà sono state immense e hanno consentito di contenere notevolmente la flessione, riuscendo addirittura a registrare, nel 2021, una lieve crescita sia di donatori, sia di donazioni".

"Un dato da non sottovalutare, se paragonato soprattutto ai Paesi che prevedono forme di retribuzione o rimborso dei donatori come gli Stati Uniti, dove il calo è stato ben più marcato, toccando addirittura punte del -20%. Tutto ciò - aggiunge - dimostra l’importanza di tutelare, così come sostenuto dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità, la donazione volontaria, anonima, periodica, responsabile e gratuita. Questi sono i valori che da sempre contraddistinguono il modello italiano, riconosciuto e stimato a livello internazionale, ed è in questa di-rezione che vogliamo e dobbiamo operare per il bene dei nostri pazienti".

13/06/2022

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