Presentato in Parlamento il Manifesto per la tutela dei diritti delle donne con tumore al seno. Potenziare la qualità delle cure contro il cancro al seno e ottimizzare la rete delle Breast Unit, superando le divisioni regionali. Favorire campagne di prevenzione, primaria e secondaria. Migliorare la gestione delle pazienti con i carcinomi più difficili da trattare, quelli ad alto rischio e metastatici. Sono i 3 punti programmatici chiave del Manifesto di Europa Donna Parlamento, nato per tutelare i diritti delle donne con tumore al seno - 834mila italiane lo hanno vissuto, in aumento di oltre 54mila all'anno - ridurne l'incidenza e migliorare diagnosi e cura.
L'iniziativa - già operativa, ma presentata ufficialmente nei giorni scorsi alla Camera - vede l'adesione di 19 parlamentari di diversi schieramenti politici ed è promossa da Europa Donna Italia, movimento lanciato nel luglio 2000 da Umberto Veronesi. "Stiamo lavorando con le parlamentari per individuare insieme i percorsi più efficaci per ampliare e rendere più accessibile l'offerta di prestazioni e servizi a beneficio delle donne - afferma Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - In particolare, siamo preoccupati per la forte divisione tra Nord e Sud in termini di salute. Si tratta di un problema di vecchia data che Covid-19 ha reso ancora più evidente. Le Regioni settentrionali continuano ad offrire migliori servizi e infrastrutture rispetto a quelle del Sud. Noi siamo invece a favore dell'uguaglianza dei diritti delle donne e vorremmo che in tutta Italia le pazienti fossero trattate allo stesso modo quando devono affrontare un tumore. La pandemia e il Recovery Fund ci stanno spingendo verso un grande cambiamento in infrastrutture, trasformazione digitale, educazione, ambiente e anche salute. Ringraziamo quindi tutte le parlamentari che hanno deciso di aderire all'alleanza che sta già registrando nuove importanti adesioni".
Corrado Tinterri, coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Europa Donna Italia, elenca "i principali punti di intervento sui quali si intende lavorare insieme: qualità della diagnosi, della cura e dell'assistenza nei Centri di senologia multidisciplinari (Breast Unit), introdotti in Italia con l'Intesa Stato Regioni 185/CSR del 18 dicembre 2014, qualità ancora disomogenea e a volte carente sul territorio nazionale; qualità dell'anticipazione diagnostica, attraverso i programmi di screening che ancora oggi non hanno del tutto recuperato i ritardi accumulatisi nei mesi di lockdown dovuti alla pandemia di Covid-19; diffusione di percorsi di sorveglianza e cura gratuiti dedicati alle donne ad alto rischio per predisposizione genetica al tumore e ai loro familiari; implementazione di percorsi dedicati alle pazienti con tumore al seno metastatico".
"È necessario, anche a livello legislativo - evidenzia l'oncologo - avere la sensibilità delle parlamentari donne, che ringraziamo, per deliberare provvedimenti adeguati e tempestivi a tutela delle donne-cittadine". Europa Donna Parlamento è già in azione. Riunitasi a giugno, ha avviato nelle scorse settimane diverse iniziative.
09/08/2021
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