Gli esperti lo chiamano “early colon cancer”, il tumore precoce del colon retto, che colpisce sempre più giovani.
L’allarme arriva direttamente da Luigi Ricciardiello, professore associato di Gastroenterologia all'Università di Bologna: “Dal 2000 ad oggi – ricorda il gastroenterologo - abbiamo visto un aumento dei casi nella popolazione di età compresa tra i 20 e i 49 anni, in particolare negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Un incremento del 5% annuo lo abbiamo registrato nelle popolazioni scandinave, in Inghilterra e in Francia. Le cause? Stili di vita sbagliati, obesità e alcune sostanze contenute negli alimenti che possono favorire l'infiammazione, e quindi l'insorgenza del cancro del colon rettale a insorgenza precoce".
Per Ricciardiello, la prevenzione è fondamentale. "Lo screening salva la vita – afferma Ricciardiello - riduce sia l'incidenza sia la mortalità. La popolazione alla quale si rivolge lo screening del cancro colorettale è quella tra i 50 e i 70 anni. Noi da metà anni Duemila abbiamo introdotto gli screening di popolazione in tutte le regioni italiane. Questa forma di prevenzione viene effettuata con un test molto semplice che è quello dell’esame del sangue fecale. Nel momento in cui il test dovesse risultare positivo, il paziente viene chiamato a fare la colonscopia e, tramite la rimozione dei polipi o l'identificazione di un tumore maligno, ma in fase precoce, noi riusciamo a ridurre efficacemente la mortalità".
Tuttavia "la pandemia - ricorda l'esperto - ha pesato enormemente sulla diagnosi, soprattutto durante i primi mesi di chiusura a causa del virus. I programmi di screening hanno subito un ritardo molto significativo. Con un gruppo di ricercatori abbiamo quantificato l'effetto dei vari lockdown e dei ritardi dello screening sulla malattia più avanzata, ovvero quella meno trattabile. Risultato? Per i ritardi superiori ai 6 mesi, c'è un aumento dei casi più avanzati, con una mortalità a 5 anni aumentata del 12%". Sicuramente "ci sono stati grandi sforzi da parte delle regioni nel mitigare l'effetto dei ritardi, aumentando ad esempio il numero di prestazioni - suggerisce Ricciardiello - e lavorando anche con le farmacie per distribuire i kit. Ma su queste misure avremo dei dati più consistenti nei prossimi anni".
16/05/2022
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