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Sempre più donne nel futuro della chirurgia. "Sono più capaci e più caparbie degli uomini. Nei prossimi anni ci saranno in Italia sempre più chirurghe, lo vedo anche nella mia attività dove su 27 specializzandi 22 sono donne". Lo evidenzia all'Adnkronos Salute Antonio Brescia, docente di Chirurgia generale della Facoltà di Medicina e Psicologia dell'Università Sapienza di Roma, e presidente della quinta edizione del 'Digestive Surgery - surgeon between soul and robot', a inizio dicembre nella capitale. "C'è Micaela Piccoli, bravissima chirurga e direttore della Struttura complessa di Chirurgia generale, d'Urgenza e nuove tecnologie dell'Aou di Modena - afferma Brescia - Oppure Cecilia Menna, dell'Aou S. Andrea di Roma, che ha realizzato complesse operazioni di chirurgia toracica e ha realizzato il primo trapianto di trachea in Italia".

Il congresso comprende una sessione dedicata alle donne in sanità, 'Leadership femminile e sanità: dal parlarne al proporre soluzioni', che vede come moderatrice proprio Micaela Piccoli. Ma l'evento porta a Roma anche i migliori chirurghi internazionali. "Il 'chirurgo tra anima e robot' è il tema di questo congresso, che evidenzia come, nel momento tragico della pandemia, la tecnologia ha aiutato tutti noi a rimanere in contatto, ma ci ricorda anche come per noi il malato è al centro delle cure e del Ssn – sottolinea Brescia, direttore dell'Unità operativa di week-day surgery al Policlinico S. Andrea di Roma- Quando usiamo tecnologie avanzatissime lo facciamo pensando al bene del paziente. Avremo colleghi americani e asiatici che porteranno le loro esperienze in tanti campi: dalla chirurgia oncologica dello stomaco all'esofago, al colon-retto, fegato e pancreas".

L'evento prevedete anche una sessione per i giovani chirurghi "che purtroppo sono sempre meno", fa notare Brescia, che lancia un allarme sulla specializzazione. "Temo che nessuno vorrà fare più il chirurgo, io ho 67 anni e oggi sono stato tutto il giorno in sala operatoria - continua - tra denunce e medicina difensiva il lavoro sta diventando molto difficile. Una volta la chirurgia la faceva da padrona nelle specializzazioni, oggi non è più così, molti medici non vogliono tenere il bisturi in mano".

29/22/2021

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