"Investire in energia pulita produce guadagni doppi per la salute". Ed "esistono interventi in grado di ridurre le emissioni di inquinanti climatici a vita breve, ad esempio applicare standard più alti sulle emissioni dei veicoli", per i quali è stato calcolato, entro il 2050, un risparmio pari a "circa 2,4 milioni di vite all'anno, grazie a una migliore qualità dell'aria e a una riduzione del riscaldamento globale di circa 0,5°C". Queste le dichiarazioni effettuate da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità in occasione della Conferenza 2022 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop27).
A causa di inquinamento e crisi climatica si sono già ammalate milioni di persone a livello internazionale e altre se ne ammaleranno, mette in allerta l'agenzia ginevrina. "Ma c'è spazio per la speranza - chiarisce - in particolare se i governi agiranno ora per onorare gli impegni presi a Glasgow nel novembre 2021". Ricordando che "il costo delle energie rinnovabili è diminuito in modo significativo negli ultimi anni", e che, ad esempio, "l'energia solare adesso è più economica del carbone o del gas nella maggior parte delle principali economie", l'Oms chiede ai governi di "procedere a un'eliminazione graduale giusta, equa e rapida dei combustibili fossili e alla transizione verso un futuro di energia pulita". Sul fronte decarbonizzazione l'agenzia propone "un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili, per l'eliminazione graduale di carbone e simili", che "rappresenterebbe uno dei contributi più significativi alla mitigazione del cambiamento climatico".
"Tutti possono contribuire a migliorare la salute umana - prosegue l'Oms - sia promuovendo la diffusione degli spazi verdi nelle città, sia sostenendo campagne per limitare il traffico locale e migliorare i trasporti. L'impegno e la partecipazione delle comunità" nel contrasto al climate change "è essenziale per costruire la resilienza e rafforzare i sistemi alimentari e sanitari, e questo è particolarmente importante per le popolazioni vulnerabili e i piccoli stati insulari in via di sviluppo, che stanno sopportando il peso maggiore degli eventi meteorologici estremi. Ma anche le comunità e le regioni che hanno meno familiarità con il clima estremo devono potenziare la propria capacità di resilienza", precisa l'agenzia, alla luce di quello che "abbiamo visto recentemente con inondazioni e ondate di caldo nell'Europa centrale". L'Oms incoraggia tutti a "lavorare con i loro leader locali su questi problemi e ad agire nelle loro comunità".
"La politica climatica ora deve mettere la salute al centro - ribadisce l'organizzazione - e promuovere politiche di mitigazione del climate change che portino contemporaneamente benefici per la salute. Una politica climatica incentrata sulla salute aiuterebbe a costruire un pianeta con aria più pulita, acqua dolce e cibo più abbondanti e più sicuri, sistemi sanitari e di protezione sociale più efficaci ed equi e, di conseguenza, persone più sane".
07/11/2022
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