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La risposta alla vaccinazione per il Covid-19 dipende anche dal profilo genetico individuale e questo spiega perché alcuni soggetti risultano più protetti dopo il vaccino. Si tratta del risultato di uno studio condotto all'ospedale Molinette su circa 10.000 dipendenti della stessa Città della Salute, e appena pubblicato sulla rivista scientifica 'Hla', sui quali è stata approfondita l’analisi sui fattori genetici che condizionano maggiormente la risposta ai vaccini con m-Rna. Lo studio, che ha incluso circa 500 dipendenti che si erano sottoposti a vaccinazione nel 2020, è stato possibile con la collaborazione di immunogenetisti, microbiologi, epidemiologi, con la regia della Direzione sanitaria e il supporto della Banca del Piemonte e della Fondazione Ricerca Molinette.

L’efficacia della vaccinazione è stata valutata grazie al dosaggio degli anticorpi contro il virus del Covid-19 (Sars-CoV-2) e all’analisi delle cellule del sistema immunitario che riconoscono il virus. Nello stesso tempo, sono stati esaminati alcuni geni coinvolti nella regolazione della risposta immunitaria, in particolare quelli Hla o dell’istocompatibilità, gli stessi che sono studiati per gli abbinamenti tra donatore e ricevente di trapianto. È stato così possibile riconoscere che alcuni soggetti che presentano determinate caratteristiche genetiche, come la variante Hla-A3, più facilmente produrranno anticorpi dopo la vaccinazione, diversamente da quelli con altre varianti (come Hla-A24). A seguito della vaccinazione, anche la risposta delle cellule del sistema immunitario contro il virus è diversa a seconda delle caratteristiche Hla: chi, ad esempio, possiede la variante Hla Drb15 riesce a difendersi adeguatamente dal virus, fino a 5 volte di più.

"La ricerca che abbiamo condotto - evidenzia Antonio Amoroso, coordinatore dello studio - dimostra che tra i fattori che spiegano la diversa risposta al vaccino per il Covid-19, ve ne sono alcuni legati alle nostre caratteristiche genetiche che, da sole, possono predire in maniera importante quali soggetti saranno maggiormente protetti dalla vaccinazione. Queste evidenze potranno essere utili per personalizzare meglio la strategia vaccinale”.

24/04/2023

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