It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

Infettivologi ed epatologi nuovamente insieme nella lotta alle epatiti virali. Ad unire la Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e l'Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf) è l’epatite Delta: gli esperti delle due società scientifiche, infatti, hanno firmato un documento di indirizzo per la gestione dei pazienti affetti dall'infezione.

"Il documento si articola attraverso alcuni punti chiave - spiega Claudio Mastroianni, presidente Simit - Vi sono indicazioni necessarie per favorire la diagnosi dell'epatite Delta, identificando i test raccomandati; affronta la stratificazione della severità della malattia attraverso metodi non invasivi. Infine, spiega come trattare il malato". Il lavoro, aggiunge, "ha anche un risvolto politico-amministrativo, raccomandando che i pazienti affetti da epatite Delta siano seguiti da centri epatologici altamente specializzati quali quelli ad oggi identificati per il trattamento dell'epatite C, e in stretto contatto con centri di trapianto di fegato nel caso in cui la progressione della malattia debba portare a questa strategia".

L'epatite Delta - ricordano gli specialisti - si manifesta solo nelle persone affette da epatite B, ma è particolarmente virulenta e si caratterizza per il grande sommerso che si fatica a far emergere: meno di un paziente su due con virus dell’epatite B (Hbv) è testato per la Delta. Anche nei centri epatologici spesso c'è poca formazione, per una malattia che può essere diagnosticata con semplici esami del sangue. Si stima che nel mondo ci siano 10-20 milioni di soggetti infetti e che circa il 10% di tutti coloro con epatite B hanno anche quella Delta. In Italia si calcola siano circa 15mila persone affette da epatite Delta.

"L'idea alla base di questo lavoro congiunto - sottolinea Alessio Aghemo, segretario Aisf - è quella di costruire un punto di riferimento che si aggiorni continuamente, attraverso le novità della ricerca e con le innovazioni nelle molecole disponibili. L'epatite Delta, infatti, non solo è la forma più grave di epatite virale esistente, con capacità di provocare cirrosi ed epatocarcinoma con tassi molto più elevati rispetto alle altre epatiti, ma è soprattutto una patologia contro cui gli strumenti terapeutici sono ancora limitati".

28/11/2022

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica