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Epatiti non virali

L’epatite è un’infiammazione del fegato che ne compromette il corretto funzionamento e può avere anche un’origine non virale. Fra le epatiti non virali si possono distinguere 3 diverse tipologie: autoimmune, tossica e metabolica (vedi Nash).

Epatiti non virali

Epatite autoimmune

L’epatite autoimmune è una variante dell’epatite che insorge quando le difese immunitarie attaccano per errore il fegato, come per combattere un agente esterno, e ne provocano un’infiammazione progressiva e cronica.

Colpisce in particolare le donne sotto i 40 anni. I fattori di rischio sono: età giovane, sesso femminile, infezioni virali o batteriche precedenti, alcuni farmaci e la presenza di altre malattie autoimmuni.

In base al tipo di anticorpi, si differenziano tre forme di epatite autoimmune:

  • tipo 1: la più comune, può manifestarsi a qualsiasi età e spesso è associata ad altre malattie autoimmuni, come colite ulcerosa, tiroiditi, artrite reumatoide;
  • tipo 2: colpisce più spesso donne giovani affette da patologie autoimmuni;
  • tipo 3: positività ad altri tipi di autoanticorpi.

Sintomi e diagnosi

I sintomi compaiono generalmente in fase già avanzata e possono comprendere:

  • prurito;
  • stanchezza;
  • dolore nella parte superiore destra dell'addome;
  • dolore articolare;
  • nausea, vomito e perdita di appetito;
  • urine scure e feci chiare o grigiastre;
  • ingrossamento del fegato;
  • ittero, con ingiallimento della pelle e della sclera, la parte bianca dell'occhio;
  • angiomi cutanei;
  • ascite (accumulo di liquidi nell'addome).

In età giovanile i sintomi dell'epatite autoimmune sono più aggressivi e la patologia evolve più velocemente.

Possono verificarsi alcune complicazioni come infezioni batteriche, insufficienza epatica, cirrosi epatica, ipertensione portale, varici esofagee con sanguinamento, denutrizione, osteoporosi, cancro del fegato, cancro del colon.

Esami ematici specifici, biopsia epatica ed ecografia dell'addome sono le procedure più utilizzate sia in fase diagnostica che per il monitoraggio della malattia.

Cura

La terapia ha come scopo la riduzione del processo infiammatorio, utilizzando farmaci che tendono a diminuire l'attività del sistema immunitario.

Epatite tossica

L’epatite può verificarsi anche come reazione ad alcune sostanze, perché tossiche in sé oppure perché assunte in dosi eccessive.

Le cause dell’epatite tossica possono essere diverse: abuso di alcol, esposizione a sostanze chimiche, assunzione di alcuni farmaci o integratori.

Ci sono anche fattori di rischio specifici che rendono l’organismo più vulnerabile e predisposto a forme di epatite tossica, come malattie del fegato (cirrosi, epatite o steatosi epatica), invecchiamento e difetti genetici.

Sintomi e diagnosi

I sintomi sono variabili, possono inizialmente essere assenti o poco specifici, come malessere, nausea, anoressia, per arrivare in seguito anche a ittero.

La diagnosi viene effettuata tramite visita, valutazione dei sintomi, esami del sangue ed eventualmente test più approfonditi per individuare le cause della patologia, come ecografie epatiche, TAC o biopsie epatiche.

Cure per le epatiti non virali

Le cure dipendono dalla causa scatenante. Per prima cosa va fermata l’esposizione alla tossina causa del danno epatico, poi potrebbero essere prescritti farmaci specifici. Nei casi più gravi, può essere richiesto il ricovero ospedaliero e risultare necessario il trapianto di fegato.

A livello preventivo, si deve limitare l’uso di farmaci, assumendoli solo dietro indicazione del medico e nelle quantità e modalità indicate, non abusare di alcol e prendere adeguate precauzioni in caso di utilizzo di prodotti chimici.

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