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Complice la pandemia da Covid, la maternità in Italia vive un momento complesso, secondo quanto emerge dall’ultimo report di Save the Children diffuso quasi in contemporanea con la festa della mamma e il cui titolo "Le Equilibriste” descrive bene la situazione odierna delle donne con figli (sempre meno). L'indice elaborato dall'Istat valuta attraverso 11 indicatori la condizione delle madri in tre diverse aree: la cura, il lavoro e i servizi. Sui risultati pesano i due anni di restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, con nuovi record negativi nelle nascite, ma anche la difficoltà di arrivare a fine mese per un mondo del lavoro incerto. Quasi la metà delle mamme rinunciano al lavoro perché faticano a giostrarsi tra famiglia e lavoro. Solo circa il 10% dei contratti a tempo indeterminato è per le donne (dati primo semestre 2021). Nel 2020 il 77,2% delle dimissioni volontarie sono arrivate dalle mamme (30.911) contro le 9.110 dei padri.

Le donne ritardano sempre di più la maternità, con un'età media al parto di 32,4 anni, e con sempre meno figli: 1,25 in media per donna.

Le stime provvisorie Istat registrano, nel 2021, un nuovo record negativo delle nascite. I bambini venuti al mondo sono stati sotto la soglia delle 400 mila unità: una diminuzione dell’1,3% rispetto al 2020 e di quasi il 31% rispetto al 2008. Nel 2020 il deficit di “sostituzione naturale” (saldo tra nati e morti) ha toccato la cifra record di - 335 mila unità. Una cifra negativa che è seconda solo a quella registra nel 1918, quando l’epidemia di spagnola contribuì a determinare quasi la metà dei decessi registrati nell’anno.

Per le donne, e non solo per loro, la difficoltà di inserimento e la precarietà lavorativa costituiscono un ostacolo alla realizzazione dei piani familiari. Dal rapporto emergono queste come chiare motivazioni alla rinuncia di avere figli: incertezza economica - aggravata dalle crisi globali in atto: pandemia, guerra e questione climatica - nonché l’esistenza di un mercato del lavoro frammentato.

Il 42,6% delle mamme tra i 25 e i 54 anni non è occupata: il divario rispetto ai loro compagni è del 30%. Dove il lavoro si sia conservato, molte volte si tratta di un contratto part-time: 39,2% delle donne con 2 o più figli minorenni. La situazione al primo semestre 2021, era di poco più di un contratto a tempo indeterminato su 10 a favore delle donne. Nell’anno della pandemia (2020) hanno rassegnato le dimissioni 30mila le donne con figli. Le motivazioni più frequenti? La difficoltà di conciliare la vita professionale con le esigenze di cura dei figli.

Manca un sostegno nel mondo lavorativo alle mamme e cresce il divario con i papà. Per le diplomate, ad esempio, i salari sono sistematicamente inferiori e il divario tende ad aumentare passando da un reddito mensile lordo medio stimato di 415 euro per le ragazze contro i 557 euro per i ragazzi nell'anno del diploma. Alle soglie dei 30 anni, gli uomini mostrano una traiettoria salariale ancora in crescita; quella femminile, per contro, si appiattisce. Si tende quindi a sacrificare, in famiglia, il reddito della donna, che è più basso, alimentando il circolo vizioso che favorisce l'esclusione femminile dal mercato del lavoro.

Alcune Regioni stanno correndo ai ripari, ma in modo diverso: al Nord, in genere, le condizioni che favoriscono la maternità solo molto più consistenti rispetto alle regioni del Sud, con valori di molto più alti rispetto alla media nazionale. Alle prime posizioni si confermano, ormai da vari anni, le province autonome di Bolzano e Trento, quindi, a seguire, l'Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia, la Toscana e la Valle d'Aosta. Essere mamme è più difficile nelle regioni del Mezzogiorno (e il Lazio) si posizionano tutte al di sotto del valore di riferimento (pari a 100). Chiudono la classifica la Basilicata è al 19esimo posto, la Calabria al 20esimo, la Campania al 21esimo, mentre la Sicilia è al 17esimo.

Un dato positivo però c’è: in tutte le regioni del Sud la tendenza generale è in miglioramento negli ultimi quattro anni, con un aumento di 4 punti.

06/05/2022

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