Individuare le principali minacce attuali e quelle che potrebbero emergere nel futuro in ambito di malattie infettive: è l'obiettivo della Fondazione Inf-Act, che comprende 25 atenei nazionali, enti pubblici e privati, con l'Università di Pavia capofila del progetto insieme all’Istituto superiore di sanità (Iss) e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Il progetto è stato selezionato dal ministero dell'Università e della Ricerca e finanziato con 114,5 milioni di euro, in linea con la Missione 4, 'Istruzione e Ricerca' del Pnrr.
Il consorzio prevede forti competenze trasversali in grado di affrontare il problema delle possibili epidemie attraverso un approccio 'One Health', ossia integrando aspetti di salute umana, salute animale e ambientale, dagli eventi epidemici ai fenomeni di 'spillover', ai mutamenti climatici alla base delle modifiche della fauna selvatica e le interazioni con l'uomo. Sono state individuate alcune tematiche principali che saranno al centro della sinergia operativa messa in campo dalla Fondazione:
- lo studio dei virus emergenti e riemergenti;
- lo studio di insetti e altri vettori che veicolano agenti patogeni e delle malattie a essi correlate;
- lo studio degli agenti patogeni resistenti agli antimicrobici e dei meccanismi di generazione e scambio di marcatori di farmacoresistenza;
- lo studio di nuovi sistemi di sorveglianza integrata epidemiologica e microbiologica (umana-animale-ambientale);
- l'identificazione di modelli per l’individuazione precoce di infezioni emergenti;
- la messa a punto di meccanismi di alert e modelli matematici predittivi.
30/11/2022
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