Il Testo unico Malattie Rare è stato approvato dal Senato in via definitiva. "Ci sono voluti più di 3 anni e mezzo per arrivare a questa vittoria, ma oggi il Testo unico Malattie rare è finalmente una legge dello Stato, la prima che definisce organicamente le malattie rare, i diritti di chi ne è affetto e il quadro organizzativo (in precedenza vi erano solo decreti ministeriali) - ha dichiarato Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttrice dell’Osservatorio Malattie Rare (Omar) assicurando che l’ente - "continuerà ad essere il megafono delle richieste delle oltre 250 associazioni dell’Alleanza Malattie Rare e, insieme a tutti i rappresentanti istituzionali che hanno voluto questa legge”, vigilerà “affinché vengano approvati tutti gli atti necessari alla sua attuazione".
La storia che ha portato all’approvazione della prima legge sulle malattie rare - si legge in una nota dell’Omar - viene ripercorsa anche in un video. "E’ un importante risultato raggiunto grazie, in buona parte, all’impegno dell’onorevole Fabiola Bologna e della senatrice Paola Binetti che, come firmatarie di proposte e disegni legge prima e relatrici alla Camera e al Senato del testo unificato poi – prosegue il direttore di Omar - non si sono mai date per vinte di fronte a ostacoli e ritardi, ma anche il sottosegretario Pierpaolo Sileri che ne ha sempre seguito da vicino l’iter non mancando mai di far sentire il suo appoggio. È evidente, però, che siamo di fronte ad una legge quadro, con cui sono state poste le fondamenta di un cambiamento, ma c’è molto ancora da fare".
“È stato un percorso lungo - commenta la senatrice Binetti, presidente dell’Intergruppo parlamentare per le malattie rare - ma siamo riusciti ad ottenere la migliore legge possibile nelle condizioni che avevamo. Ora l’applicazione dovrà essere attentamente monitorata perché sia data concreta attuazione a tutte le disposizioni. Questa legge è un bellissimo esempio di lavoro di squadra, frutto della collaborazione con tutti i soggetti a diverso titolo impegnati nel settore malattie rare, e del sostegno da parte delle diverse aree politiche. Mi auguro - conclude - che lo stesso spirito collaborativo si veda nei mesi a venire, non solo nei decreti attuativi, ma anche quando si apriranno le possibilità di apportare delle migliorie, e ovviamente anche durante i lavori dell’ormai prossima legge di Bilancio, dove occorrerà stanziare finanziamenti per l’attuazione del Piano nazionale Malattie rare".
Parla di un bellissimo traguardo, raggiunto nonostante la pandemia soffocasse la voce dei malati rari Fabiola Bologna, segretaria della Commissione Affari Sociali della Camera. “Oggi festeggiamo questo primo determinante passo in avanti – ha detto -, perché finalmente i principi e i diritti esigibili sanitari e sociali per i malati rari sono in una cornice normativa unitaria! Da domani è necessario avere il coraggio di proseguire affinché la norma si trasferisca nella vita reale dei malati rari migliorandola, semplificandola e consolidando le buone pratiche sviluppate in questi anni. Auspico infine che sia rispettata la scadenza per il rinnovo del Piano nazionale malattie rare, e quindi di averlo approvato entro il 28 febbraio, la prossima giornata delle Malattie rare”.
In seguito alla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, dal momento della sua entrata in vigore - dettaglia la nota Omar - decorreranno i termini entro i quali produrre 5 differenti atti necessari alla piena attuazione del Testo unico. Per quanto riguarda i due decreti necessari: entro 2 mesi deve essere istituito il Comitato nazionale per le Malattie rare (decreto del ministero della Salute); entro 3 mesi, invece, deve essere istituito il Fondo di solidarietà per le persone affette da malattie rare (decreto del ministero del Lavoro di concerto con Salute e Mef). "Questo fondo per ora ammonta a solo 1 milione di euro – spiega Ciancaleoni – una cifra simbolica che deve assolutamente essere aumentata, magari già in questa legge di Bilancio”.
Vi sono poi due importanti accordi che devono essere presi in sede di conferenza Stato-Regioni: uno è quello relativo all’approvazione del secondo Piano nazionale Malattie rare e riordino della Rete, un atto atteso ormai da tantissimi anni, che deve essere adottato, in sede di prima attuazione, entro tre mesi. Vi è poi un secondo accordo di competenza della Conferenza Stato-Regioni, con cui dovranno essere definite le modalità per assicurare un’adeguata informazione dei professionisti sanitari, dei pazienti e delle famiglie, da adottarsi entro 3 mesi. Infine, entro 6 mesi dall’entrata in vigore, servirà anche un Regolamento del ministero della Salute, di concerto con quello dell’Università e Ricerca, per stabilire i meccanismi di funzionamento degli incentivi fiscali in favore dei soggetti, pubblici o privati, impegnati nello sviluppo di protocolli terapeutici sulle malattie rare o alla produzione dei farmaci orfani.
04/11/2021
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