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Il caldo può avere effetti molto seri sulla salute, soprattutto per alcune categorie più a rischio: anziani, bambini, donne in gravidanza e malati cronici.

Gli esperti del Ministero della Salute sottolineano che le temperature elevate di queste settimane e l’afa rappresentano un rischio, soprattutto tra le persone che hanno «limitata capacità di termoregolazione fisiologica o ridotta possibilità di mettere in atto comportamenti protettivi».

Tra le categorie vulnerabili al caldo, secondo il Ministero, anche le persone con disturbi psichici e/o ridotta mobilità, le persone non autosufficienti, le persone che assumono regolarmente farmaci o che fanno uso di alcol e droghe, le persone che fanno esercizio fisico o un lavoro intenso all’aria aperta e le persone con condizioni socio-economiche disagiate e, ovviamente, le persone affette da Covid-19 che, pertanto, vanno tutelate e monitorate durante le ondate di calore.

Anziani

Le persone anziane, soprattutto se soffrono di malattie croniche, sono più sensibili al calore, hanno uno stimolo della sete ridotto e meccanismi di termoregolazione meno efficienti. Potrebbero quindi avere una minore capacità di difendersi dal caldo, avvertono gli esperti, soprattutto se si trovano in uno stato di ridotta mobilità.

Senso di affaticamento, mal di testa e perdita della capacità di concentrazione, ma anche arrossamento della pelle senso di nausea, vomito e perdita dell'appetito: sono tutti sintomi che denunciano una disidratazione negli adulti ma soprattutto negli anziani, più soggetti a questo genere di problema. Gli anziani non bevono abbastanza acqua, come se non bastasse spesso sostituiscono l'acqua con altre bevande ad alto contenuti di zuccheri (succhi di frutta, o bibite zuccherate), aumentando così il rischio di diabete. Il consiglio perciò più corretto sarebbe il bere acqua in piccole quantità ma spesso durante la giornata.

L’anziano che si trova in difficoltà – consigliano gli esperti - non deve esitare a chiedere aiuto a conoscenti e vicini di casa. Non solo: è bene che tenga sempre una lista di numeri di telefono di persone da contattare in caso di necessità ed evidenziare i numeri utili da chiamare nelle emergenze (ambulatorio medico, guardia medica, 118).

Neonati e bambini

Perdita di attenzione, difficoltà a mantenere la concentrazione e irrequietezza sono i primi sintomi da disidratazione a cui bisogna, per esempio, prestare attenzione per i bambini. Proprio i bambini, insieme ai neonati, non riescono a esprimere eventuali disagi legati alle condizioni ambientali e per questo motivo sono maggiormente esposti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e di disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico.

Gli esperti consigliano di tenere il bambino all’ombra, rinfrescandolo con acqua e lasciare ampie parti del corpo scoperte, mentre è bene chiamare il pediatra o i servizi di emergenza se i sintomi sono più gravi (febbre, disidratazione, diarrea). Una buona idratazione aumenta considerevolmente le capacità cognitive, la memoria visiva e, in generale, tutte le attività intellettuali dei più piccoli.

Donne in gravidanza

Particolare attenzione deve essere prestata dalle donne in gravidanza: le elevate temperature possono infatti provocare disidratazione e, di conseguenza, perdita di liquidi e sali minerali preziosi per l’equilibrio materno-fetale. Le donne che soffrono di malattie croniche o quelle che hanno patologie della gravidanza, come la pressione alta o il diabete in gravidanza, possono essere più a rischio di parto prematuro.

In presenza di disidratazione è opportuno reintegrare i liquidi persi bevendo acqua in abbondanza o altre bevande. Se i sintomi non migliorano, è necessario contattare il proprio ginecologo o il medico di fiducia.

Malati cronici

Il caldo è un pericolo più serio anche per chi soffre di malattie croniche, come le persone ipertese, cardiopatiche, diabetiche, con insufficienza renale o in dialisi. Particolarmente vulnerabili anche le persone affette da disturbi psichici: «a causa del loro minore grado di consapevolezza del rischio possono assumere comportamenti inadeguati», sottolinea il Ministero.

I pazienti ipertesi e cardiopatici, possono manifestare episodi di abbassamento della pressione arteriosa. Quindi, in particolare durante la stagione stiva, è opportuno effettuare più frequentemente il controllo della pressione arteriosa e richiedere il parere del medico curante per eventuali aggiustamenti della terapia (per dosaggio e tipologia di farmaci).

Le persone con diabete, invece, a causa del caldo eccessivo sono a rischio di disidratazione. Di conseguenza si raccomanda di aumentare la frequenza dei controlli glicemici, e assicurare un’adeguata idratazione, evitando bevande zuccherate e succhi di frutta.

Pazienti con insufficienza renale o in dialisi

I pazienti con grave insufficienza renale o in dialisi a causa del caldo possono andare incontro più facilmente a sbalzi di pressione: devono dunque prestare particolare attenzione al proprio peso e controllare la pressione arteriosa.

È molto importante per le persone con una malattia cronica, raccomanda il Ministero della Salute, garantire la continuità dell’assistenza e delle terapie, anche durante la pandemia; informarsi sulle nuove modalità da seguire, affinché questi pazienti possano effettuare le necessarie visite programmate, terapie o analisi cliniche; accertarsi che familiari, amici e vicini vulnerabili o che vivono soli sappiano come proteggersi dal caldo e dal Covid-19.

Sportivi e lavoratori all’aria aperta

Anche gli sportivi e le persone che svolgono un’intensa attività lavorativa all’aperto (agricoltori, lavoratori del settore costruzioni, trasporti) possono subire contraccolpi negativi dal grande caldo di questi giorni. Il colpo di calore è una pericolosa insidia da evitare: si tratta di un fenomeno dovuto a un incremento repentino della temperatura che comporta l'arresto della sudorazione, l'alterazione dei meccanismi legati alla termoregolazione, disidratazione cutanea.

Per evitare queste spiacevoli conseguenze dovute allo stress sportivo, o alla necessità di lavorare sotto il sole, è essenziale una corretta idratazione.

Non a caso gli esperti raccomandano di iniziare l’attività fisica in maniera graduale e alternare momenti di lavoro con pause prolungate in luoghi rinfrescati, per assicurare un adeguato reintegro dei liquidi e dei sali dispersi con la sudorazione.

Caldo e farmaci

Alcuni farmaci possono favorire disturbi causati dal caldo, aggiungono gli esperti, interferendo con i meccanismi della termoregolazione o con lo stato di idratazione di chi li assume. Lo stesso discorso vale per alcol e droghe, che possono aumentare la sudorazione e favorire la disidratazione.

Povertà e solitudine

Da non sottovalutare, poi, le condizioni socio-economiche: «la povertà e la solitudine possono ridurre la consapevolezza dei rischi e limitano l’accesso alle soluzioni di emergenza», sottolineano gli esperti.

04/08/2022

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