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In caso di ictus, la rapidità di intervento è un fattore essenziale, tanto da influenzare fortemente il tipo di esito. In questa prospettiva, per rendere il riconoscimento dei sintomi il più preciso e veloce possibile, è in fase di sviluppo una specifica App in grado di offrire elevata accuratezza diagnostica in tempo reale.

Il riconoscimento dei sintomi

L’App, di nome FAST.AI, è stata realizzata dalla Neuronics Medical (Usa). Il suo obiettivo è il riconoscimento dei principali segnali di ictus, come l’asimmetria facciale, la debolezza delle braccia e le alterazioni nel linguaggio. Il team di ricercatori ha elaborato un algoritmo di apprendimento automatico che è stato testato su 270 pazienti con diagnosi di ictus acuto entro 72 ore dal ricovero. Dal confronto fra i risultati dell’App e le valutazioni cliniche dei neurologi è emerso che FAST.AI riesce a riconoscere l’asimmetria facciale associata all’ictus in quasi il 100% dei pazienti e la debolezza delle braccia in oltre due terzi dei soggetti.

Per identificare i sintomi, l’App si serve di un video del volto del paziente, di cui vengono esaminati 68 punti di riferimento. Inoltre, appositi sensori misurano il movimento e l’orientamento delle braccia e le registrazioni vocali consentono di rilevare le difficoltà di linguaggio.

Tempi di intervento e prognosi

I dati del Ministero della Salute indicano che la mortalità per ictus è del 20-30% a 30 giorni dall’evento e del 40-50% a distanza di un anno, mentre il 75% dei pazienti sopravvissuti presenta qualche forma di disabilità. Nella metà dei casi di disabilità si arriva alla perdita di autosufficienza. Per quanto riguarda la centralità del fattore tempo, l’American Stroke Association riporta che durante un attacco muoiono circa 1,9 milioni di cellule cerebrali al minuto. In questa prospettiva, quindi, ogni minuto conta e può fare la differenza a livello di sopravvivenza e di disabilità.

Per esplicitare il ruolo di un rapido intervento e diffondere maggiore consapevolezza sui segnali di ictus, è stato coniato l’acronimo FAST

  • F (come Face: Faccia): chiedere alla persona di sorridere e osservare se un angolo della bocca non si solleva o "cade" e la bocca appare “storta”;
  • A (come Arms: braccia): chiedere alla persona di alzare entrambe le braccia e osservare se presenta difficoltà/incapacità a sollevare un braccio o a mantenerlo alzato allo stesso livello dell’altro;
  • S (come Speech: linguaggio): chiedere alla persona di ripetere una frase semplice e valutare se il suo modo di parlare risulti strano (parole senza senso) o biascicato;
  • T (come Time: Tempo): se è presente uno qualunque di questi segni, bisogna chiamare immediatamente i soccorsi.

Negli ultimi decenni, i progressi in campo di prevenzione e di terapie e la maggiore diffusione sul territorio di Stroke Unit, strutture interne agli ospedali dedicate esclusivamente alla gestione degli ictus, hanno permesso di ridurre progressivamente incidenza e mortalità delle malattie cardiovascolari. I tempi di intervento rimangono, però, un punto essenziale e il ricorso all’App può aiutare i familiari a rendersi conto dell’emergenza in corso e a richiedere una veloce assistenza.

08/03/2023

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