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La tecnologia digitale ha tutte le caratteristiche necessarie per un’efficace riabilitazione cardiologica che, nonostante abbia dimostrato la sua efficacia, resta ancora poco praticata a livello clinico. Per colmare questo gap, potrebbe quindi essere utile fornire assistenza attraverso internet, dispositivi indossabili (wearable) e applicazioni mobili, senza considerare i metodi computazionali emergenti come l’Intelligenza artificiale e i big data. Sulla questione, sono recentemente state pubblicate, su Circulation, le raccomandazioni dell’American Heart Association (AHA) con l’obiettivo di fornire un aiuto e una guida allo sviluppo e all’implementazione di interventi di riabilitazione cardiologica attraverso il digitale. “Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte al mondo - ricorda Jessica Golbus della Divisione di medicina cardiovascolare, Università del Michigan e prima autrice del documento - Sebbene i benefici della riabilitazione cardiologica (Rc) nella prevenzione secondaria (quindi di altri eventi, ndr) e nel recupero da eventi cardiovascolari acuti siano noti da tempo - osserva Golbus - la Rc è sottoutilizzata. Eppure - ribadisce - ha il potenziale per supportare i pazienti nel migliorare e sostenere una salute cardiovascolare ottimale”. Molti studi “indicano che la gestione con la telemedicina di pazienti reduci da eventi cardiaci riduce del 30-35% la mortalità e del 15-20% le ospedalizzazioni”, si legge nel documento dei cardiologi americani.

Le attuali linee guida prevedono la riabilitazione cardiologica dopo un evento acuto (infarto miocardico, procedure di rivascolarizzazione miocardica percutanea, scompenso cardiaco) oppure a seguito di un intervento di chirurgia cardiaca (by-pass aorto-coronarico o sostituzione valvolare). Anche in caso di una degenza con una prolungata permanenza a letto per un episodio acuto cardiovascolare, c’è bisogno di un periodo più o meno lungo di riabilitazione per recuperare sia dal punto di vista fisico sia psicologico. La riabilitazione si può fare in ospedale o in un centro specializzato, ma anche utilizzando le tante possibilità offerte dalla sanità digitale. Le stesse linee guida raccomandano, inoltre, di implementare stili di vita virtuosi, un’alimentazione corretta ed equilibrata, un’attività fisica adeguata e l’astensione da tabacco ed alcool, al fine di poter garantire una vita sana e una sanità più sostenibile. In questo contesto, ricordano gli esperti dell’AHA, le tecnologie digitali hanno la capacità di aggiungere valore alla riabilitazione, perché permettono di raggiungere anche pazienti lontano dai centri riabilitativi, mantenendoli collegati e consentendo una programmazione dei trattamenti più flessibile, sia per i pazienti sia per il personale.

Tra le risorse digitali messe in evidenza nel documento pubblicato su Circulation spicca la telemedicina come parte di un programma di riabilitazione cardiologica, evidenziando le sfide e le prospettive future. “Il nostro scopo - conclude Golbus - è anche quello di fornire una guida ai ricercatori per mettere a punto nuovi interventi digitali e ai medici per implementarli nella pratica clinica, al fine di migliorare la salute digitale centrata sull’equità nell’ambito della riabilitazione cardiologica”.

Attualmente, le tecnologie digitali disponibili in ambito sanitario sono sotto l’ombrello dell’e-Health, all’interno della quale si distingue l’mHealth, una branca che comprende l’uso di mobile computing, sensoristica medica e tecnologie di comunicazione per l’assistenza sanitaria. I dispositivi consentono, a distanza, il monitoraggio degli eventi cardiaci, neurologici e respiratori, il monitoraggio della pressione arteriosa, l’elettrocardiogramma e il monitoraggio del ritmo cardiaco mediante la registrazione holter, la saturazione della emoglobina mediante pulsossimetro (noto anche come saturimetro), la temperatura corporea e il peso corporeo.

Un esempio di Percorso di ospedalizzazione domiciliare (Pod) a indirizzo riabilitativo post cardiochirurgico prevede un supporto e monitoraggio diurno, con reperibilità medica e infermieristica. I dispositivi forniti devono consentire di trasmettere il tracciato elettrocardiografico, la misurazione dei parametri e la successiva comunicazione alla centrale che gestisce e segue la situazione clinica del paziente mediante quotidiani consulti e verifiche. Il sistema si avvale anche del teleconsulto per la visualizzazione e commento di referti medici. I dati raccolti nei centri dove il Pod viene applicato mostrano efficacia clinica ed elevato apprezzamento da parte dei pazienti. Le tecnologie più studiate per la riabilitazione cardiologica sono, ad oggi: smartphone e dispositivi mobili per il 65% degli studi, sul web per il 58% degli studi e da e-mail o sms per il 35% degli studi.

12/09/2023

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