It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

L'incidenza dei tumori neuroendocrini (Net) è in aumento, ma essendo a lungo asintomatici, nel 60% dei casi la diagnosi può arrivare tardi, spesso per caso, mentre si eseguono accertamenti per altre ragioni. Non sorprende che ‘Conosci i sintomi. Spingi sulla diagnosi’ (in inglese Know the symptoms. Push for diagnosis) sia lo slogan scelto per la giornata mondiale dei Net (Neuroendocrine tumor), che si è celebrata il 10 novembre.

Nonostante siano considerati tumori rari - con un’incidenza annuale inferiore ai 6 casi ogni 100.000 abitanti (circa 3000 casi all’anno in Italia), secondo le stime dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) - i tumori neuroendocrini (Net) negli ultimi anni, hanno mostrato un sensibile aumento di incidenza, dovuto anche al miglioramento delle tecniche diagnostiche.

Questo ampio gruppo di neoplasie rare ha origine dalle cellule del sistema neuroendocrino presenti in diversi organi, tra cui intestino, pancreas, polmoni, tiroide, ghiandole surrenali e timo. I più diffusi sono quelli di origine gastroenteropancreatica che riguardano circa il 60% dei NET La prognosi è variabile: si va da un tasso di sopravvivenza a 5 anni che varia in funzione di diversi parametri e che si attesta intorno al 37% per i tumori di origine pancreatica con malignità più elevata e al 90% circa per le forme resecabili e più indolenti.

Il ritardo diagnostico dei NET, secondo A.I.NET (Associazione italiana tumori neuroendocrini), è un gap da colmare attraverso la diffusione delle conoscenze, nella popolazione generale ma anche e soprattutto fra i medici di famiglia, per esempio, che restano il primo anello di congiunzione fra il paziente e il Servizio sanitario nazionale.

Come segnala l’associazione, i pazienti trovano nei centri di riferimento tutto ciò di cui hanno bisogno, ma senza una diagnosi accurata e tempestiva, non è possibile garantire un’efficace presa in carico del paziente. Nelle malattie rare, poi, si aggiunge anche il peso della solitudine: il paziente con una diagnosi di NET può sentirsi solo, senza interlocutori, non riconosciuto come invece accade a chi sviluppa tumori più noti.

La pandemia ha peggiorato la situazione, soprattutto per i pazienti con patologie rare come i NET: molte attività cliniche si sono fermate, l’assistenza super-specialistica è diminuita di circa il 60%, molti reparti di riferimento sono stati riconvertiti a reparti Covid o ad attività di vaccinazione, ricorda A.I.NET, che auspica una progressiva normalizzazione delle attività cliniche. Anzi, l’associazione dei pazienti coglie l’occasione per sottolineare la necessità di facilitare l’accesso alle terapie innovative come la terapia con Radioligandi (RTL) partendo da una riorganizzazione dell’assistenza clinica super-specialistica.

Come riporta il recente Libro Bianco sulla RTL, questa terapia innovativa combina diagnosi e terapia in un approccio ‘teragnostico’ sviluppato grazie a tecniche di imaging molecolare come PET e SPECT e che utilizza componenti target specifici (carrier) sia per l'imaging che per la terapia combinati a differenti radionuclidi: l’uno a scopo diagnostico e l’altro a scopo terapeutico. Questa capacità di identificare le aree patologiche che hanno maggiori probabilità di rispondere a trattamenti mirati, è di grande valore per il paziente oncologico poiché permette una gestione più efficace della malattia e un trattamento quanto più possibile personalizzato e adattato al singolo paziente. La RLT è già una realtà, anche se per ora destinata a un numero ristretto di tumori come i neuroendocrini gastro-entero-pancreatici (GEP-NET) e rappresenta il primo radiofarmaco teragnostico approvato a cui è stata riconosciuta l’innovatività piena da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

10/11/2022

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica