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Umberto Veronesi l’ha sognata a lungo, chiamandola "scatola magica", e ora è quasi realtà: una macchina in grado di scansionare in pochi minuti l'intero corpo umano, per effettuare uno screening total body che può cambiare totalmente il processo di diagnosi del cancro. La sua realizzazione è più vicina anche grazie agli esperti dell'Irccs fondato a Milano dall'oncologo scomparso nel 2016: il 'suo' Ieo ha infatti gestito il coordinamento del gruppo di big internazionali che ha messo a punto le prime linee guida per l'utilizzo della Risonanza magnetica Whole Body Diffusion (Dwb). Le 'istruzioni per l'uso' si chiamano Onco-Rads (Oncologically Relevant Findings Reporting and Data System) e sono pubblicate su 'Radiology'.

"Onco-Rads è una pietra miliare per la diffusione della Risonanza magnetica Dwb, perché le raccomandazioni per l'utilizzo e i criteri comuni di interpretazione delle immagini sono garanzia di qualità e di affidabilità per i pazienti", dichiara Giuseppe Petralia, primo autore del lavoro, direttore dell'Unità di Imaging di precisione e di Ricerca dell'Istituto europeo di oncologia, oltre che uno dei maggiori esperti al mondo di Dwb, riferiscono dall'Istituto di via Ripamonti.

La Dwb per la diagnosi precoce dei tumori è stata sviluppata in pochi centri al mondo, tra cui l'Ieo, ed è capace di generare un'unica immagine del corpo per intero, senza usare radiazioni né mezzi di contrasto. Captando la diffusione microscopica delle molecole d'acqua, la tecnica restituisce una 'fotografia' in cui i tessuti ipercellulari sono nettamente più brillanti rispetto a quelli circostanti. Inizialmente è stata utilizzata per pazienti con tumori ad alto rischio di sviluppare metastasi nascoste e asintomatiche, per indirizzare meglio le terapie. Ma per la sua capacità straordinaria di visualizzare lesioni di pochissimi millimetri, spesso non individuabili con le altre tecniche di imaging, si è poi pensato di applicarla anche allo screening delle persone sane.

"I risultati clinici ottenuti con i pazienti, l'assenza assoluta di radiazioni e di mezzo di contrasto e l'assoluta sicurezza dell'esame - charisce Petralia - ci hanno spinto a proporre la Risonanza magnetica Whole Body Diffusion ai soggetti sani per ottenere uno screening dell'intero corpo, con l'obiettivo di individuare per tempo anche tumori come quelli del pancreas, del rene, dell'apparato osseo o linfomi che oggi sfuggono alla prevenzione. Attualmente la tecnica è utilizzata nei principali ospedali oncologici europei e americani per i pazienti oncologici, ma solo in Ieo è applicata in grandi volumi anche per la diagnosi precoce dei tumori (più di 500 esami l'anno), oltre che sui pazienti oncologici già in cura (più di mille esami l'anno)". La Dwb viene inoltre impiegata quotidianamente in Ieo quando le indagini convenzionali non sono state conclusive e in tutte le pazienti incinte, che non possono essere studiate con altra tecnologia.

"Con la Risonanza magnetica Dwb e le linee guida per il suo utilizzo abbiamo una nuova chiave d'accesso alla diagnosi precoce e quindi un'arma in più per la lotta contro il cancro - spiega Roberto Orecchia, direttore scientifico Ieo - Abbiamo anche uno strumento in più di medicina di precisione, perché più è precoce e accurata la diagnosi, più efficace è la cura e con meno effetti collaterali".

"Ieo - evidenza lo specialista - è stato pioniere e promotore di questa metodica, perché i risultati che ottiene vanno esattamente nella direzione di tutta la ricerca Ieo: sviluppare autonomamente o essere incubatore di tutte le innovazioni terapeutiche che non solo curino il cancro con efficacia, ma restituiscano alla quotidianità una persona in grado di attuare il suo progetto di vita".

26/07/2021

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