I giovani ignorano cosa siano Hiv e Aids, assenti dai loro scambi sui social, così come la prevenzione. Mentre ha successo la pericolosa challenge tra giovanissime 'sex roulette', che consiste nell'avere rapporti non protetti e perde chi rimane incinta. È questo il quadro che emerge da una ricerca di SocialCom che ha effettuato per Anlaids Lazio un'analisi delle conversazioni sul tema negli ultimi 12 mesi.
Lo studio ha messo a confronto le menzioni e le interazioni sull'Hiv/Aids con altre malattie e ha rilevato come Covid-19 (1,9 milioni di menzioni) sia ancora la patologia di cui si parla maggiormente, seguito dal cancro (757mila menzioni) e dall'influenza (356mila). "L'Hiv/Aids ha registrato un numero significativamente inferiore di menzioni e interazioni", viene fatto notare nel documento riassuntivo dell'analisi, dove si legge che questo dato preoccupa "riguardo allo stato dell'informazione sulla prevenzione dell'Hiv, poiché l'Hiv è ancora spesso associato a pregiudizi, stigma e discriminazione".
Nella ricerca viene evidenziato che i giovani della fascia 18-34 anni tendono a discutere del tema su TikTok e Instagram, mentre le fasce d'età più adulte preferiscono piattaforme come Twitter e Facebook.
Nei social network più popolari tra i giovani, come Instagram e TikTok, l'Hiv/Aids non sembra essere un argomento di tendenza. Complessivamente, il sentiment generale nelle discussioni è più negativo (54%) che positivo (33%). Le emozioni prevalenti riguardano la preoccupazione, la paura, la disapprovazione, ma anche la compassione e il sostegno. Le parole più utilizzate nelle conversazioni indicano un forte interesse nella comprensione della malattia, dei suoi effetti e dei progressi della ricerca. Le discussioni riguardano anche l'efficacia dei trattamenti esistenti, la ricerca di nuove terapie, la prevenzione attraverso i vaccini e il vissuto delle persone affette da Hiv, inclusi i problemi sociali e personali che devono affrontare.
Nello studio anche due focus: sulla 'sex roulette', la pericolosa challenge dilaga sui social, e sul test rapido per l'Hiv. Mentre nel primo caso si registrano oltre 250mila interazioni (commenti, condivisioni, reactions ai post), nel secondo il flusso è davvero esiguo (solo 4,7mila mentions), a dimostrazione del fatto che c'è poca conoscenza degli strumenti che la comunità mette a disposizione per prevenire evoluzioni dell'infezione.
23/06/2023
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