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Tra gli effetti del long Covid ci sarebbe anche una maggiore predisposizione a sviluppare il diabete. A un anno dall’infezione da Sars-Cov2 aumenterebbe in modo significativo, fino al 38%, il rischio di diabete secondo i dati di uno studio americano recentemente pubblicati su The Lancet Diabetes & Endocrinology. Come osservano gli autori della ricerca, numerose evidenze suggeriscono che, già a 30 giorni dalla fase acuta della malattia, le persone con Covid-19 possono avere una serie di condizioni (sequele) post-acute, note come long Covid che possono dare manifestazioni polmonari, ma anche extrapolmonari come il diabete. Mentre sono numerose le segnalazioni di problemi metabolici riconducibili al diabete nella fase acuta dell’infezione, sono meno note, osservano gli autori, le questioni sul rischio di diabete di nuova insorgenza nella fase post-acuta del Covid.

Lo studio americano ha considerato oltre 180mila soggetti presenti nel database sanitario dell’US Department of Veterans Affairs con una diagnosi di Covid-19 e che sono sopravvissuti per almeno 30 giorni dopo la malattia da marzo 2020 al 30 settembre 2021. Nel gruppo di controllo senza Covid, oltre a più di 4 milioni di soggetti osservati in contemporanea, è stato considerato un altro gruppo di oltre 4 milioni di persone visitati nello stesso periodo, ma nell’anno precedente (2018-2019). Il follow-up, cioè l’osservazione dei dati, è stato in media di circa un anno. Tutti i soggetti, al momento dell’inizio dello studio non avevano diabete.

Dopo il Covid un eccesso di casi di diabete

Il gruppo Covid, rispetto al gruppo di controllo in contemporanea, aveva un eccesso di casi di diabete pari a 13,46 per 1000 anni-persona, con un rapporto di rischio di 1,40. Sono valori che indicano un aumento significativo del rischio di diabete. Risultati simili sono stati osservati rispetto ai controlli storici.

I dati sono stati analizzati anche in vari sottogruppi divisi per età, colore della pelle, indice di massa corporea (BMI). Il rischio è aumentato in ogni sottogruppo dopo l’infezione da Covid. In particolare, l’infezione da Sars-Cov2 ha aumentato significativamente il rischio di diabete del 59% anche nel sottogruppo normopeso (BMI compreso tra 18 e 25). Tra i soggetti a più basso rischio di diabete, dopo il Covid il rischio aumentava del 38%.

Gli autori hanno osservato un aumento della probabilità di sviluppare il diabete anche in base alla gravità della malattia da Sars-Cov2, cioè in base al fatto che i pazienti non fossero stati ricoverati in ospedale, ricoverati con necessità o meno della terapia intensiva. In realtà è stato osservato un significativo aumento dei casi di diabete anche in chi ha avuto la forma lieve dell’infezione. Sono ancora in corso le valutazioni per altre condizioni, come le malattie cardiovascolari e renali, affaticamento, dolore e disfunzione neurocognitiva (annebbiamento mentale) che sono altri sintomi long-Covid.

“Il Covid-19 è un fattore di rischio per il diabete e dovrebbero senz’altro essere sottoposti a screening”, ha affermato il coautore dello studio Ziyad Al-Aly. “È ancora prematuro elaborare delle linee guida ma è decisamente evidente che il Covid-19 aumenta il rischio di diabete fino a un anno dopo. Si tratta di un rischio piccolo, ma non trascurabile”.

Diabete: possibili milioni di nuove diagnosi post Covid

Secondo gli autori, nei soggetti che già presentavano fattori di rischio per il diabete di tipo 2, come l'obesità o la sindrome metabolica, l’infezione da Sars-Cov2 potrebbe avere semplicemente accelerato questo processo e portarli al limite del diabete conclamato. “Inoltre, per chi non ha fattori di rischio per il diabete, il Covid-19, considerato lo stato infiammatorio che provoca nell’organismo, potrebbe portare a una malattia de novo”, ha ricordato Al-Aly. “Milioni di persone negli Stati Uniti hanno avuto il Covid-19 e questo si tradurrà letteralmente in milioni di persone in più con diabete di nuova insorgenza. È necessario identificarle presto, in modo che possano essere curate in modo adeguato”.

Secondo un editoriale di accompagnamento dello studio, “le implicazioni a lungo termine dell'infezione da Sars-Cov2 sull’aumento del rischio di diabete sono importanti” scrivono Venkat Narayan e Lisa Staimez della Rollins School of Public Health e dell'Emory Global Diabetes Research Center della Emory University di Atlanta. “Con un numero elevato e in crescita di persone in tutto il mondo infettate dal virus (434.154.739 casi cumulativi a 28 febbraio 2022), qualsiasi aumento dell'incidenza del diabete correlato al Covid-19 potrebbe portare a casi di diabete senza precedenti in tutto il mondo, scatenando il caos nei sistemi sanitari pubblici già sovraccarichi e con risorse insufficienti, con tributi devastanti in termini di morti e sofferenze". Dopo pandemia, concludono, “le malattie croniche non trasmissibili come il diabete di tipo 2 continueranno la loro traiettoria implacabile, potenzialmente in modo accelerato, con oneri sulla salute globale”.

20/06/2022

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