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Sulla decisione di attivare la didattica a distanza (Dad) dopo il terzo positivo in classe è “perplesso” Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. “È un problema di quarantene più che di Dad – osserva -. Il mio timore è che nei contesti con pochi vaccinati, aspettare il terzo contagiato diventi rischioso. Sperare che il virus attenda il terzo infettato senza conseguenze per tutto il resto della classe e delle loro famiglie mi sembra un'operazione azzardata”.

L’infettivologo sostiene anche che potrebbe essere presa la decisione di vaccinare con priorità gli insegnanti che non hanno risposto alla vaccinazione: “Potrebbe essere presa in considerazione questa ipotesi - sottolinea -. Gli insegnanti però mediamente sono in una fascia di età meno anziana, quindi non sono tra quelli in cui è più probabile in assoluto trovare mancate risposte alle prime due dosi. Anche se come in tutte le fasce di età, alcuni non avranno risposto al vaccino, e non è detto che rispondano alla terza. Non sono contrario, ma sarebbe importante sapere se hanno risposto alla vaccinazione”.

Sulla proroga dello stato di emergenza, Galli afferma: “Credo che questa valutazione sia di competenza delle autorità politiche e sanitarie. Comunque vanno considerati gli elementi che in questo momento sono in via di sviluppo. Com’era atteso abbiamo una rilevante ripresa della diffusione dell’infezione, anche se è imparagonabile ai quasi due anni passati. Se il tasso di diffusione aumenta, abbiamo motivo di prorogare lo stato di emergenza”. Tuttavia l’infettivologo non è preoccupato dall’aumento dei casi “soprattutto perché l’alto tasso di vaccinati ci pone in una situazione nettamente migliore. Ma certamente non sono indifferente”, osserva Galli. Inoltre aggiunge che per il prossimo futuro, anche in Italia si dovrà cominciare a valutare che “prima o poi potremmo assistere ai primi segni della riduzione della protezione del vaccino”.

Le differenze tra Italia e Regno Unito, afferma Galli, sono due: "Lì hanno tassi più elevati di vaccinati soprattutto con AstraZeneca, che dalle evidenze sembra essere meno performante dei vaccini a mRna. Il secondo aspetto è che hanno vaccinato prima di noi, e adesso hanno il problema che la protezione del vaccino nel tempo potrebbe andarsi vanificando”. In ogni caso, anche con una minore protezione, “il vaccino impedisce l’arrivo di ondate come quelle degli anni scorsi. Ma dobbiamo fare comunque attenzione. Su tutti questi elementi si prenderà una decisione in merito al mantenimento dello stato di emergenza”.

Secondo Galli la somministrazione delle terze dosi va valutata in base alle risposte individuali di ognuno: "Sono sempre stato cauto sul discorso terze dosi. Dal punto di vista della sanità pubblica, quindi della necessità di contenere al massimo il diffondersi della pandemia, l’idea delle terze dosi è necessaria. Penso che sia corretto applicarla per gradi, a partire dagli immunodepressi e i grandi anziani, cioè gli ambiti in cui aumentano le probabilità di trovare una risposta insufficiente alle prime due dosi. Poi le risposte al vaccino sono diverse individualmente”.

04/11/2021

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