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L’epilessia è una patologia causata da un’iperattività dei neuroni, ovvero da un eccesso di funzione dell’attività elettrica cerebrale: alcune cellule del cervello iniziano a lavorare a un ritmo molto superiore rispetto alla norma, producendo la cosiddetta scarica epilettica.

L’epilessia è una sindrome patologica caratterizzata dalla ricorrenza di crisi epilettiche, cioè improvvise e relativamente brevi alterazioni della coscienza, del comportamento, della memoria dovute ad un temporaneo disturbo funzionale delle cellule nervose che si manifesta sotto forma di ripetute scariche elettriche.

Per poter parlare di epilessia devono verificarsi almeno due attacchi a distanza di minimo 24 ore l’uno dall’altro, oppure un attacco con elevato rischio di ripetizione.

Le cause dell’epilessia

Le cause delle epilessie sono molteplici e includono:

  • cause genetiche (nella maggior parte delle epilessie), nei casi che fino a qualche anno fa venivano definiti senza causa apparente;

  • danni cerebrali prima o subito dopo la nascita;

  • malformazioni del cervello;

  • malformazioni dei vasi cerebrali;

  • condizioni patologiche a carico del cervello, come tumori cerebrali, malattie infettive degenerative del sistema nervoso, ictus;

  • traumi cranici gravi;

  • stress;

  • alterazioni del ciclo sonno-veglia;

  • abuso di alcool e droghe;

  • sovraesposizione a stimoli intermittenti, come tv e videogiochi;

  • improvvisa interruzione degli antiepilettici nei soggetti affetti da epilessia nota.

Come si diagnostica l’epilessia?

Per diagnosticare l’epilessia è necessario esaminare i sintomi, la storia medica del soggetto ed effettuare alcuni esami di approfondimento.

Il principale esame è l’elettroencefalogramma (EEG), in grado di rilevare l’attività elettrica del cervello e di individuare eventuali anomalie cerebrali.

Inoltre, sono utili analisi di laboratorio per rilevare la presenza di patologie correlate all’epilessia. In certi casi, si rendono opportune ulteriori indagini con video EEG, EEG dinamico, risonanza magnetica, TAC, tomografia a risonanza magnetica e tomografia computerizzata. In seguito ad un primo attacco, la diagnosi di epilessia viene accettata solo se nell’elettroencefalogramma o nella diagnostica per immagini risultano prove di alterazioni che comportano un alto rischio di nuovi attacchi.

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