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Che malattia è la Glomerulonefrite?

La glomerulonefrite, come dice il nome, è l’infiammazione del glomerulo, la struttura funzionale del rene. I glomeruli sono dei gomitoli di capillari microscopici che filtrano dal sangue proteine e globuli rossi, impedendo che passino nelle urine e vengano espulsi.

Quando i glomeruli si infiammano, viene compromessa la funzionalità del rene e si manifestano edema, cioè accumulo di liquidi nei tessuti, ipertensione arteriosa e presenza di globuli rossi e proteine nelle urine.

Tra le cause principali della glomerulonefrite ci sono: infezioni, malattie ereditarie o malattie immunologiche.

Per diagnosticare un processo infiammatorio a livello del rene è quindi necessario eseguire esami del sangue e delle urine. Nel caso in cui si evidenzi un peggioramento della funzione renale, globuli rossi o proteine nelle urine, verrà programmata una biopsia del rene che permette di identificare con certezza la patologia che sta colpendo il rene. Ad ulteriore approfondimento, è possibile che sia eseguita ecografia, TC o risonanza magnetica dei reni.

Glomerulonefriti

Cause

Non sono ancora chiari i meccanismi complessi con cui si determina il danno al glomerulo renale, ma di frequente è dovuto a una risposta anomala o eccessiva del sistema immunitario con la sintesi di anticorpi in grado di provocare lesioni a questi tessuti in maniera diretta o indiretta.

In alcuni casi la risposta del sistema immunitario può seguire una malattia infettiva o la somministrazione di alcuni farmaci (ad esempio, chinino, gemcitabina, mitomicina C o determinati farmaci chemioterapici).

Tipi di glomerulonefrite

La glomerulonefrite si definisce primaria se la causa è renale, secondaria quando il danno del rene è dovuto a una malattia che interessa tutto l’organismo (malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico).

Per alcune glomerulonefriti non è possibile definire una causa precisa all’origine del disturbo e, per questo, si definisce idiopatica. Tra le glomerulonefriti primitive possiamo distinguere:

Glomerulonefrite post-infettiva

Si manifesta spesso in seguito a un’infezione batterica della gola o della pelle da streptococco emolitico di gruppo A (per esempio, faringite streptococcica). Tipicamente si presenta nei bambini tra i 2 e i 10 anni dopo la guarigione dall’infezione.

Anche infezioni causate da altri tipi di batteri, come lo stafilococco e lo pneumococco, infezioni virali come la varicella e infezioni parassitarie come la malaria, possono provocare una glomerulonefrite acuta. In questo caso, l'eccessiva produzione di anticorpi può determinare un danno immunomediato a livello dei glomeruli renali.

Glomerulonefrite a depositi mesangiali di IgA (morbo o malattia di Berger)

Questa malattia è la più frequente glomerulonefrite nei paesi sviluppati e si caratterizza per episodi ricorrenti di ematuria (sangue nelle urine). È dovuta alla presenza di anticorpi IgA che di depositano direttamente nel rene. Circa il 30% dei pazienti sviluppa nel corso degli anni un'insufficienza renale terminale.

Glomerulonefrite a lesioni minime

È caratterizzata dalla perdita di albumina (una proteina presente nel sangue) nelle urine in assenza di lesioni a livello glomerulare. È particolarmente frequente nei bambini e di solito ha un andamento benigno.

Glomerulonefrite focale e segmentaria

In questa patologia è presente “tessuto cicatriziale” in alcuni glomeruli; tale lesione ne impedisce il corretto funzionamento. Molto spesso si presenta con perdita abbondante di proteine attraverso le urine e con insufficienza renale. Può essere idiopatica o secondaria a infezioni, somministrazione di alcuni farmaci o obesità. Colpisce sia bambini che adulti.

Glomerulonefrite membranosa

È causata da immunocomplessi che danneggiano la membrana basale glomerulare, il “filtro” del glomerulo, causando nella maggior parte dei casi perdita di proteine nelle urine ed insufficienza renale.

Glomerulonefrite membrano-proliferativa (mesangio-capillare)

Può essere primitiva o secondaria a malattie ematologiche, infettive o autoimmuni. Ha un decorso solitamente lento e progressivo.

Le principali glomerulonefriti secondarie si possono presentare in diversi contesti:

Microangiopatia trombotica 

In questa sindrome vi è un danno della parete interna dei vasi che causa la rottura dei globuli rossi con conseguente anemia e l’aggregazione delle piastrine a livello dei piccoli vasi con possibile danno a livello del rene. Può essere dovuta infezioni, a farmaci, a processi autoimmuni o a fattori genetici.

Endocarditi batteriche

I batteri, in alcuni casi, possono arrivare al cuore, attraverso il sangue, e provocare infezioni delle valvole cardiache note appunto come endocarditi. Anche se tale relazione non è ancora chiara dal punto di vista fisiopatologico, esiste una frequente associazione tra endocardite e glomerulonefriti.

Infezioni virali

Alcune malattie provocate da virus, come quello dell’epatite o l’HIV, possono essere associate a glomerulonefriti.

Lupus eritematoso sistemico (LES)

La malattia autoimmune può estendersi in vari organi e tessuti, come la pelle, le articolazioni, le cellule del sangue, il cuore, i polmoni ed appunto i reni.

Sindrome di Goodpasture

Si tratta di una rara malattia polmonare su base immunologica che clinicamente si manifesta in maniera simile alla polmonite. Questa sindrome provoca emorragie polmonari e glomerulonefrite.

Vasculiti

Si tratta di una infiammazione dei vasi sanguigni di piccolo e medio calibro che irrorano diversi organi, tra cui i reni, polmoni, cuore e intestino. Tale condizione compromette la corretta irrorazione degli organi compromettendone la funzionalità.

Tra le forme secondarie inoltre dobbiamo considerare la nefropatia diabetica, ovvero il danno renale che si accompagna al diabete. Questa è caratterizzata nelle fasi iniziali da perdita di albumina nelle urine che con il passare del tempo può aumentare e associarsi a insufficienza renale, soprattutto in caso di scarso controllo glicemico.

Sul piano clinico, è importante distinguere:

  • Glomerulonefrite associata a sindrome nefritica.
    Si caratterizzata per proteinuria (proteine nelle urine), ematuria (globuli rossi nelle urine) associata a cilindri ematici, ipertensione arteriosa, edemi da ritenzione di sodio ed acqua con funzione renale normale o ridotta.
  • Glomerulonefrite associata a sindrome nefrosica
    Si manifesta per un aumento della permeabilità del filtro renale. Si caratterizza per la presenza di proteinuria superiore a 3.5 g nelle 24 ore. Il paziente solitamente presenta edemi.

Quali sono i sintomi della glomerulonefrite

Nessun sintomo è specifico per un particolare tipo di glomerulonefrite, per questo sono importanti gli esami di laboratorio.

Le glomerulonefriti possono essere asintomatiche. Se ci sono, i primi sintomi a comparire sono il rigonfiamento dei tessuti (edema) dovuto a ritenzione idrica, diminuzione del volume di urina prodotta e comparsa di urine scure contenenti sangue.

L’edema può apparire prima come gonfiore della faccia e delle palpebre, o a livello delle gambe. Di solito è presente ipertensione arteriosa. In alcuni soggetti, compaiono sonnolenza e stato confusionale. Negli anziani sono molto comuni i sintomi aspecifici, come la nausea e uno stato generale di malessere. Nel caso di interessamento del rene in corso di vasculite può essere presente debolezza, affaticamento e febbre. Sono comuni anche la perdita dell’appetito, la nausea, il vomito, i dolori addominali e articolari.

Se il processo si manifesta con lentezza di norma i sintomi sono molto lievi o impercettibili, tanto da essere misconosciuta nella maggior parte dei soggetti per molto tempo. Può verificarsi edema. L’ipertensione arteriosa è un sintomo comune. La malattia può progredire verso l’insufficienza renale, causando prurito, diminuzione dell’appetito, nausea, vomito e affanno.

In sintesi, sono segni di malattia del rene:

  • Urine rossa o di color marrone scuro
  • Diminuzione della diuresi
  • Fatica a respirare
  • Stanchezza
  • Ipertensione
  • Pallore
  • Edema
  • Prurito
  • Nausea

Diagnosi

La diagnosi di glomerulonefrite si basa sulla biopsia renale.

Gli esami di laboratorio evidenziano la presenza di quantità variabili di proteine e cellule ematiche (globuli rossi o bianchi) nelle urine. Spesso una disfunzione renale mostra un’elevata concentrazione di urea e creatinina (prodotti di scarto) nel sangue.

Possono essere richiesti anche esami per evidenziare la presenza di anticorpi contro i tessuti stessi del corpo (chiamati autoanticorpi). La biopsia renale può essere richiesta per determinarne la causa ed evidenziare il grado di danno e la potenziale reversibilità del problema. La biopsia renale è una procedura invasiva, ma di norma sicura, solo occasionalmente può causare complicanze.

Prognosi

La prognosi delle glomerulonefriti varia a seconda del tipo, del paziente e delle caratteristiche visibili alla biopsia renale; in particolare la presenza di aree “cicatriziali” o di aree di proliferazione dette “semilune” a livello del rene sono associate a una prognosi peggiore nella maggior parte dei casi.

Solitamente la glomerulonefrite post-streptococcica ha un andamento benigno, mentre le altre hanno andamento variabile a seconda della presentazione clinica e del soggetto.

Come si cura la glomerulonefrite

In caso di glomerulonefrite la terapia punta a sopprimere il sistema immunitario in modo rapido e tempestivo, per ridurre il danno renale. Nel caso di alcune malattie autoimmuni che causano glomerulonefrite vengono trattate con corticosteroidi, farmaci immunosoppressori o entrambi.

Inoltre, per eliminare gli anticorpi dal sangue viene usata, in certi casi, la plasmaferesi. In alcuni soggetti con malattia renale cronica che presentano insufficienza renale, si prende talvolta in considerazione il trapianto di rene, ma alcune glomerulonefriti possono ripresentarsi anche nel rene trapiantato.

Nel caso di glomerulonefriti associate ad infezioni invece sarà fondamentale il trattamento dell’infezione tramite antibiotici o antivirali.

Tutte le glomerulonefriti possono andare incontro a “cronicizzazione”, condizione nella quale la funzione renale è solitamente alterata con proteinuria di grado variabile. In questi casi, si può utilizzare un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) o un bloccante del recettore dell’angiotensina II (ARB) e riduzione del sodio nella dieta per ridurre la progressione del danno renale, l’escrezione di proteine nelle urine e tenere sotto controllo la pressione arteriosa.

La restrizione della quantità di proteine introdotte con la dieta negli stadi più avanzati di malattia renale cronica è di aiuto nel rallentare la progressione del deterioramento renale. L’insufficienza renale terminale infine deve essere trattata con la dialisi o con il trapianto di rene.

Prevenzione

La glomerulonefrite, anche se asintomatica, si può diagnosticare, attraverso degli esami di laboratorio periodici prima del manifestarsi dei sintomi. Scoperta in modo precoce può essere curata più facilmente. Quando è secondaria ad altre patologie, è importante il controllo della malattia principale (diabete, malattia autoimmune, infezione). In linea di massima una riduzione del sale nelle pietanze è utile, per diminuire la ritenzione di liquidi. Le proteine di origine vegetale, soprattutto quelle contenute nei legumi, possono essere una alternativa a quelle animali e ridurre la progressione della malattia.

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