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Sono ormai numerosi gli studi che hanno analizzato le conseguenze dell’inquinamento sulla salute delle persone e che sono arrivati a conclusioni preoccupanti. Dal nuovo rapporto qualità dell’aria dell’Agenzia europea per l’ambiente, ad esempio, emerge che in Italia nel 2020 circa 70.000 morti evitabili sono attribuibili all’inquinamento, e che i livelli di Pm 2.5 medi sono superiori alle soglie definite dall’Oms nelle Linee guida 2021.

Per affrontare la questione è stata realizzata da Cittadinanzattiva una guida per offrire ai cittadini informazioni utili su come adottare, nella vita di tutti i giorni, comportamenti utili alla realizzazione di una mobilità sostenibile.

Il ruolo sociale della mobilità sostenibile

Adottare comportamenti in grado di ridurre l’impatto ambientale assume un ruolo prioritario alla luce degli attuali dati e si riflette in diversi ambiti che comprendono, oltre al miglioramento della qualità dell’aria, anche una diminuzione dell’inquinamento acustico, del traffico e degli incidenti stradali.

La mobilità diventa veramente sostenibile, per Cittadinanzattiva, quando svolge una funzione sociale completa, assicurando, quindi:

  • piena accessibilità alle persone diversamente abili;
  • facilità di reperimento delle informazioni;
  • comodità degli spostamenti a piedi o in bicicletta;
  • efficienza dei trasporti pubblici locali;
  • utilizzo di mezzi a ridotta emissione di sostanze inquinanti e di rumore;
  • sostenibilità dei costi per i cittadini.

All’interno della guida sono chiarite le azioni di Cittadinanzattiva volte a favorire una maggiore sostenibilità e un test, rivolto ai cittadini, relativo alle abitudini in fatto di spostamenti e al livello di conoscenza di alcune importanti questioni, come i diritti dei passeggeri dei mezzi pubblici e gli obiettivi fissati dall’Unione europea per la riduzione delle emissioni di gas serra.

I passi verso una mobilità più sostenibile

Vengono poi illustrati i 4 passi da percorrere per attuare nel concreto una differente forma di mobilità, che necessita del contributo di tutti in prima persona.

Passo 1: Prediligere il trasporto pubblico

Il punto di partenza è un invito a servirsi il meno possibile di mezzi privati in favore di un più frequente ricorso ai sistemi di mobilità pubblica, sia in ambito di spostamento locale che a livello regionale e interregionale, in modo da contribuire alla riduzione di emissioni di C02 e di traffico. Inoltre, viene promosso un utilizzo del trasporto pubblico consapevole e partecipato, che deve includere una corretta informazione sull’erogazione dei servizi, sui diritti degli utenti, sulle modalità di valutazione e di reclamo, con l’obiettivo di incentivare un miglioramento della qualità attraverso la risoluzione di eventuali problematiche.

Passo 2: sperimentare la mobilità condivisa

Riuscire a staccarsi dal concetto di proprietà del mezzo e abbracciare metodologie di mobilità condivisa è un altro cambiamento delle abitudini che implica effetti positivi sulla circolazione urbana. Sono oggi disponibili servizi diversi, come car sharing, park sharing, scooter sharing e bike sharing, che consentono di scegliere il mezzo più adatto alle proprie esigenze e di utilizzarlo per il tempo necessario, pagando solo per l’effettivo uso. Tra i vari vantaggi del car sharing rientrano, ad esempio, l’accesso gratuito alle zone di traffico limitato e ai parcheggi sulle strisce blu e nessuna spesa per bollo, assicurazione e manutenzione della vettura. Un’altra modalità sostenibile di spostamento è rappresentata dal car pooling, ovvero dalla condivisione di auto private fra più persone che si recano nello stesso luogo, in modo da ridurre i costi e le auto in circolazione.

Passo 3: adottare una guida ecologica

L’Unione europea ha definito alcune regole per una guida ecologica, incluse all’interno delle pagine redatte da Cittadinanzattiva e volte a limitare consumo di carburante ed emissioni inquinanti. Si tratta di accorgimenti che dovrebbero diventare normali per tutte le persone al volante, come lo spegnimento del motore in caso di sosta e il mantenimento di una velocità il più possibile costante e moderata.

Passo 4: partecipazione alla definizione dei piani urbani

Un reale mobilità sostenibile, come abbiamo visto, non può prescindere dal coinvolgimento dei singoli cittadini, con riferimento anche al loro contributo nel processo di definizione dei piani urbani. Il Piano Urbano della Mobilità (PUM) consente ad ogni Comune di regolamentare le diverse forme di trasporto presenti sul territorio, sia pubbliche che private. La realizzazione del piano deve soddisfare esigenze di vario tipo, inerenti ad esempio all’efficienza dei servizi offerti, alla riduzione dell’inquinamento, all’aumento della sicurezza e all’implementazione di sistemi collettivi come car sharing e car pooling.

Cittadinanzattiva invita le persone a partecipare alla definizione di questi piani, informandosi sulle modalità offerte dalla propria Amministrazione, e di cogliere l’opportunità di incidere personalmente sulla realtà in cui si vive e di supportare un cambiamento verso una società più sostenibile, inclusiva e attenta alla salute.

22/12/2022

Guida alla mobilità sostenibile
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