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I centri multidisciplinari di senologia – in inglese Breast Unit (BU) – rappresentano il fiore all’occhiello nella cura e assistenza di chi affronta un tumore al seno.

Una BU non è necessariamente una struttura fisica, ma piuttosto è un’unità sanitaria funzionale multidisciplinare dove si realizza l’intero percorso di cura del tumore al seno. La BU è dotata di protocolli condivisi, a partire dalla tempestiva diagnosi iniziale, agli approfondimenti diagnostici avanzati (indagini strumentali di secondo livello, indagini molecolari), al trattamento chirurgico, radioterapico e medico della malattia, alla riabilitazione post-operatoria, fisica e psicologica, ai controlli nel breve e lungo periodo (follow-up), compresa la gestione del rischio ereditario.

L’importanza delle BU. Il team multidisciplinare

In Italia, il 18 dicembre 2014 è stata siglata l’intesa Stato-Regioni che ha stabilito l’istituzione delle BU, definendone i requisiti essenziali. Secondo l’intesa, e in accordo con le raccomandazioni emanate dal Palamento Europeo, ogni Regione è chiamata a identificare e realizzare una BU ogni 250.000 abitanti: ogni centro deve trattare almeno 150 nuovi casi ogni anno e deve disporre di un core-team di almeno 6 professionisti dedicati alla patologia, tra cui: radiologo, chirurgo, patologo, oncologo, radioterapista, data manager. In realtà, ogni volta che è possibile anche altri professionisti sono incoraggiati ad essere parte delle BU, perché coinvolti nella gestione della patologia e in particolare: ginecologo, genetista, psicologo, chirurgo plastico, fisiatra, geriatra, endocrinologo, biologo molecolare, infermiera di ricerca, il case-manager.

Il lavoro di questa equipe multidisciplinare è l’elemento di forza che qualifica l’attività della BU e ne determina i risultati di cura. Infatti, è dimostrato che, nelle strutture ad alto volume e dove l’attività di diagnosi/cura è centrata nelle BU, la sopravvivenza migliora significativamente e una persona affetta da carcinoma mammario e trattata nel contesto della BU ha maggiori opportunità di guarigione rispetto a chi non accede alla BU (sopravvivenza a 5 anni rispettivamente del 83,9% e del 74,9%, secondo dati di letteratura medica). Questo vantaggio è correlato al fatto che la cura del tumore mammario non è esclusivamente legata all’atto chirurgico per sé o alla somministrazione di un farmaco specifico, quanto piuttosto a un’attenzione globale alla paziente, dove le conoscenze e gli aggiornamenti scientifici sono davvero trasferiti in clinica e dove i diversi esperti si confrontano per assicurare le migliori pratiche di diagnosi, corretta gestione terapeutica e sorveglianza specialistica. Queste cose insieme determinano il successo terapeutico che si osserva nelle BU rispetto alle gestioni estemporanee. Inoltre, il lavoro efficiente di un gruppo multidisciplinare produce appropriatezza, coerenza e continuità dei percorsi diagnostico-terapeutici, derivando un miglioramento dell’utilizzo delle risorse, con riduzione delle disparità, e sostenibilità dei processi di diagnosi e cura.

Le certificazioni per le BU

La sola certificazione di valore è quella rilasciata dalla European society of breast cancer specialist (Eusoma). Infatti, mentre le BU sono individuate autonomamente dalle Regioni sulla base delle linee di indirizzo ministeriali, la certificazione che la singola BU rispetti i parametri europei è rilasciata da Eusoma, che ne garantisce, attraverso valutatori terzi, l’aderenza alle linee guida stabilite dall’European society of breast cancer specialist.

L’associazione Senonetwork-Italia incoraggia la certificazione Eusoma e aggrega i centri di senologia che dichiarano di rispettare i requisiti europei, assegnando una certificazione di appartenenza, che peraltro non sostituisce la certificazione Eusoma.

Anche i Bollini Rosa, che sono un riconoscimento biennale della Fondazione Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) per i servizi assistenziali di genere, non sostituiscono la certificazione Eusoma.

Come accedere a una Breast Unit

Ciascuna BU, come individuata dalla Regione, assicura che ogni paziente con sospetta o acclarata diagnosi di tumore al seno ottenga il percorso di diagnosi/cura nell’ambito delle proprie attività. È quindi importante conoscere se il centro ospedaliero cui ci si riferisce è un centro per cui la Regione ha qualificato l’esistenza di una BU. Nel caso è anche possibile conoscere se la BU di riferimento possieda o meno la certificazione Eusoma.

Conoscere quali sono le BU nella propria regione non è difficile ed è possibile attraverso le informazioni rese dai servizi sanitari regionali (sito sanità regione) oppure attraverso le associazioni dei pazienti (i.e. EuropaDonna) che promuovono la diagnosi e cura del tumore al seno.

18/05/2022

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