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Quanto conta per una donna che affronta l'attesa dell'esito di una mammografia, in presenza di un nodulo sospetto, la testimonianza, anche attraverso le immagini e le parole, di altre donne che ce l'hanno fatta? Da questa domanda parte lo studio condotto da Humanitas e Cremit, Centro di ricerca sull'educazione ai media all'innovazione e alla tecnologia di Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che analizzerà l’impatto sui percorsi di cura e prevenzione di 'Sorrisi in rosa', il progetto fotografico e narrativo nato sei anni fa da un’idea dei senologi di Humanitas in collaborazione con la fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra.

Al centro del progetto una mostra fotografica e i racconti delle donne che hanno affrontato un tumore al seno, allestita nelle sale d'attesa. L'obiettivo è sensibilizzare sul tema della prevenzione, ma da 6 anni gli ospedali - da Torino a Catania, passando per Milano, Bergamo e Castellanza - che aderiscono all’iniziativa raccolgono messaggi positivi di donne che trovano forza e speranza nel progetto o che, imbattendosi nelle foto, scelgono di entrare nelle associazioni pazienti locali per condividere il viaggio della malattia con altre compagne. Ormai sono più di 100 le testimonial di 'Sorrisi in rosa'. Con la diagnosi di tumore cambia tutto: dalla percezione del proprio corpo al rapporto con i familiari, ed è questo uno dei punti principali su cui si concentrerà la ricerca che si svolgerà in tutti gli ospedali e i centri medici Humanitas e nella primavera 2023 porterà i primi risultati.

Ogni mostra fotografica di Sorrisi in Rosa esposta nelle sale d’attesa degli ospedali e dei centri medici è accompagnata da un Qr Code che porta a un questionario online anonimo. "In 10 giorni abbiamo raccolto circa 200 questionari compilati". Con quasi 60mila casi nuovi ogni anno, "il tumore della mammella si conferma la neoplasia più frequente a tutte le età, aggiunge Alberto Testori, direttore associato Breast Unit Irccs Istituto Clinico Humanitas e Humanitas San Pio X.

"I dati - continua - ci dicono inoltre che una corretta prevenzione, con visita senologica ed ecografia o mammografia a seconda delle indicazioni, permette di riscontrare neoplasie in fase iniziale con una percentuale di guarigione che supera il 90%. Per questo ogni progetto volto a favorire informazione, prevenzione e a supportare psicologicamente le donne nel percorso di cura, come 'Sorrisi in rosa', è di grande importanza".

31/10/2022

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