Si chiama LC-OCT (Line-field Confocal Optical Coherence Tomography) lo strumento innovativo per la diagnosi precoce dei tumori della pelle, da poco acquisito dalla Uoc di Dermatologia del Policlinico universitario A. Gemelli Irccs di Roma, diretta da Ketty Peris, docente di Dermatologia all’università Cattolica, campus di Roma. L’esame – chiarisce una nota - si effettua in ambulatorio su soggetti di tutte le età e anche in gravidanza e può essere ripetuto nel tempo. Il manipolo dello strumento può essere posizionato su tutte le aree del corpo (tranne cuoio capelluto, pianta del piede e palmo delle mani) e servono 15 minuti per analizzare ogni singola lesione (nevo o altra formazione). L’interpretazione della natura (benigna o maligna) della lesione sospetta è immediata e il paziente esce dall’ambulatorio con la diagnosi.
"Siamo tra i pochissimi In Italia - dichiara Peris - a disporre di questo apparecchio e, al momento, gli unici nel Lazio. La LC-OCT consente di effettuare, in maniera del tutto indolore e non invasiva, una vera e propria biopsia virtuale". Ma questa metodica "è ancora oggetto di ricerca e, come tale - evidenzia l'esperta - non è ancora entrata appieno nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia che si sta definendo, soprattutto per quanto riguarda i criteri utilizzati per la diagnosi e noi facciamo parte di un ristretto network europeo che sta lavorando alla standardizzazione dei criteri diagnostici di una serie di tumori della pelle, attraverso questa metodica. Siamo insomma tra i pionieri della LC-OCT, come lo siamo stati anche della dermatoscopia”.
I vantaggi offerti da questa metodica di indagine, secondo l'esperta, rispetto allo standard attuale (l’epiluminescenza), sono moltissimi. “La LC-OCT – evidenzia Peris - consente di ‘vedere’ le lesioni più in profondità e di osservare tutti gli ‘strati’ della lesione, come se facessimo una Tac. In questo modo si ottiene dunque un’immagine ad elevata risoluzione che permette di portare l’esame fin quasi al livello delle singole cellule, ‘biopsia virtuale’. Con l’epiluminescenza si studia la forma, il colore e le strutture della lesione; con la LC-OCT riusciamo a vediamo l’architettura (citomorfologia), la disposizione delle cellule al suo interno”.
La LC-OCT - continua la nota - permette di studiare le lesioni cutanee dall’alto verso basso, in proiezione frontale e in 3D; ha in più il vantaggio (rispetto alla OCT semplice) di avere una risoluzione altissima e di poter estendere l’esame ad una profondità tale, impossibile con le metodiche precedenti.
“In futuro – afferma Peris - con questa metodica studieremo anche le patologie infiammatorie della cute, tra cui malattie bollose, come pemfigo e pemfigoide, mentre sul fronte delle lesioni tumorali la stiamo utilizzando per la diagnosi di melanoma, carcinoma basocellulare, squamocellulare e cheratosi attiniche. Sarà molto utile non solo per fare diagnosi, ma anche per monitorare l’effetto delle terapie". "Stiamo inoltre valutando se, attraverso questo esame, sia possibile anche stabilire precisamente l’infitrazione e i margini delle lesioni tumorali prima dell’asportazione chirurgica. La ‘biopsia virtuale’ ottenuta con la LC-OCT, colloca insomma a pieno titolo questa metodica d’indagine nel capitolo sempre più ampio della medicina di precisione e personalizzata” conclude.
06/03/2023
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