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Due milioni e mezzo di screening in meno, con un calo del 33% per lo screening cervicale, del 32% per quello colon-rettale e del 26% per quello mammografico. Questa riduzione si traduce fatalmente in mancate diagnosi precoci, decorsi delle malattie più difficili da trattare, prognosi ritardate e spesso purtroppo infelici. La paura del contagio scaturita dalla pandemia, la riconversione dei reparti, l’attesa di nuove ondate hanno portato ad un aumento dell’incidenza dei tumori.

Ma dopo due anni di emergenza bisogna tornare a spingere sulla prevenzione, i dati sul rallentamento dell’attività di prevenzione nel periodo pandemico sono impietosi”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenendo alla presentazione del documento 'Insieme per l’oncologia del futuro', realizzato da Cittadinanzattiva con il supporto di Novartis e il contributo di associazioni di pazienti, società scientifiche, mondo sanitario, accademico e istituzionale.

"Allo stesso tempo - ha aggiunto il sottosegretario - è venuta meno la chirurgia d’elezione e sono almeno 600mila gli interventi rimandati, che adesso è necessario recuperare con un impegno significativo di risorse economiche e professionali. Preoccupa anche il ritardo formativo dei giovani medici specializzandi in chirurgia, che - ha rilevato Sileri - negli ultimi due anni hanno avuto pochissime opportunità di formazione e di ricerca. Su questi temi - ha affermato - il ministero della Salute sta dedicando tempo e impegno per individuare i finanziamenti adeguati e definire le linee di indirizzo per orientare l’attività ospedaliera e assistenziale al recupero delle liste d’attesa e alla ripartenza delle attività chirurgiche, sulle quali il tavolo tecnico istituito su iniziativa del sottosegretario ha fornito delle preziose indicazioni operative".

"Bisognerà tornare a spingere sulla prevenzione, sugli screening, potenziare l’informazione e l’educazione sanitaria - ha ammonito - per rassicurare i pazienti sulla possibilità di tornare in sicurezza a frequentare gli ambulatori e gli studi medici per effettuare diagnosi. Da questo punto di vista - ha concluso Sileri - la comunicazione su come convivere con la pandemia, ora che la variante Omicron prevalente in Italia ci fa ben sperare che possa essere meno aggressiva, deve indirizzare i cittadini a riappropriarsi della propria salute generale e a riprendere a fare la corretta prevenzione".

18/01/2022

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