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All’esordio della psoriasi, un sintomo come la dattilite - infiammazione delle dita di mani e piedi che assumono un aspetto “a salsicciotto”- sarebbe indicativa di un fenotipo di artrite psoriasica (PsA) più severa.  Questi risultati di uno studio recente potrebbero essere particolarmente utili per la stratificazione, cioè la valutazione dello stato ed evoluzione della psoriasi sin dalla prima diagnosi, ma anche per la definizione dei soggetti da coinvolgere nei trial clinici randomizzati sull’efficacia e la sicurezza di nuovi trattamenti.

La dattilite sarebbe infatti collegata, in modo indipendente, a una malattia più severa e a processi di erosione ossea più estesi nei soggetti in cui si presenta all'esordio della psoriasi, quindi non ancora trattati (naïve) con terapie in grado di rallentare la progressione della malattia psoriasica (DMARD, Disease-modifying antirheumatic drugs).

Lo studio in sintesi

Nella premessa, gli autori segnalano che “la presenza di una storia di dattilite aggiunge maggiore sensibilità e specificità nel processo di classificazione della psoriasi (criteri CASPAR)” perché “si associa a un maggior danno radiografico in pazienti con malattia psoriasica conclamata cronica – si legge nello studio. Fino ad ora però, non era mai stata effettuata una valutazione diretta dell’impatto della dattilite sulla manifestazione e sulla severità di malattia in toto nei pazienti all’esordio della psoriasi e ancora non trattati”.

I ricercatori, per analizzare l’impatto della dattilite sulla malattia all’esordio in pazienti naïve alle terapie per rallentarne il decorso (DMARD), hanno reclutato 177 soggetti divisi in base alla presenza/assenza iniziale della manifestazione infiammatoria (81 pazienti con dattilite).

Questi pazienti sono stati valutati clinicamente per la presenza di articolazioni dolenti e tumefatte (mediante conta articolare) e con un esame ecografico per analizzare la presenza di sinovite, delle erosioni dell’osso corticale (cioè della parte esterna) e l’entesite, cioè l’infiammazione dei siti in cui i tendini e i legamenti si inseriscono e si legano alla superficie ossea.

I dati hanno mostrato che i soggetti con dattilite avevano più articolazioni dolenti che tumefatte e livelli più elevati di proteina C-reattiva (Pcr) - che segnala un’infiammazione acuta - rispetto a chi non presentava le dita di mani e piedi con il tipico gonfiore. La dattilite, inoltre, era presente maggiormente nelle dita dei piedi rispetto a quelle delle mani (68,2% vs. 31,8%). Su queste manifestazioni delle dita, un altro aspetto osservato dai ricercatori segnala che la dattilite “hot” (quella caratterizzata da dolenza) era più prevalente di quella “cold” (non dolente) (83,4% vs. 16,4%).  Da ultimo, sia la sinovite che le erosioni ossee, misurate mediante ecografia, sono risultate più frequenti nei pazienti con dattilite. Non sono state rilevate, invece, differenze sostanziali per quanto riguarda l’entesite ecografica.

Gli autori, analizzando i risultati, evidenziano che nei pazienti con malattia psoriasica all’esordio naïve ai trattamenti DMARD “la presenza di dattilite è indipendentemente associata ad un maggior carico di malattia insieme a una conta maggiore di articolazioni dolenti, livelli più elevati di proteina-C reattiva, sinovite rilevata mediante ecografia e danno da erosione ossea”. Pertanto, concludono che “la dattilite dovrebbe essere considerata, a tutti gli effetti, un marker clinico di manifestazione più severa di malattia in pazienti con psoriasi all’esordio, e un fattore discriminante di tutto rilievo per la stratificazione del rischio nelle strategie di intervento farmacologico”.

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