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Cos’è la psoriasi?

La psoriasi è una condizione infiammatoria cronica della pelle piuttosto comune che può interessare qualsiasi parte della cute, comprese le unghie, e consiste in un’anomalia della proliferazione dei cheratinociti che compongono l’epidermide.

Tale disturbo può comparire e scomparire in modo spontaneo, a tutte le età, a partire dall’infanzia. Le aree interessate dalla psoriasi presentano delle placche rilevate, di colore rosso acceso, rivestite da squame grigio-argentee. Le zone più colpite sono il cuoio capelluto, i gomiti, le ginocchia, la zona sacrale e la zona periombelicale.

Quali sono le cause della psoriasi?

Ancora oggi non si conosce una vera causa associabile alla psoriasi ma tra i fattori che possono contribuire a scatenare questo disturbo in soggetti già predisposti (uomini e donne in egual modo), troviamo:

  • stress – è considerato il fattore scatenante per eccellenza, soprattutto in soggetti predisposti a somatizzare a livello cutaneo;
  • trauma – può essere fisico o psicologico (un incidente stradale, una frattura ossea, un intervento chirurgico debilitante)
  • corticosteroidi somministrati per altre patologie
  • alcuni farmaci, tra cui i beta bloccanti e gli antimalarici di sintesi
  • infezioni streptococciche (in questi casi per eliminare l’infezione si fa ricorso agli antibiotici)
  • disordini del sistema immunitario
  • fattori genetici e ambientali
psoriasi

Epidemiologia

La psoriasi è uno dei disturbi della pelle più diffusi. Si stima che nel mondo ne soffrano circa 125 milioni di persone. In Italia colpisce fra il 3 e il 4 per cento della popolazione, ossia 2,5 milioni di persone.

Due pazienti su tre presentano lesioni lievi che interessano meno del 3 per cento della superficie del corpo. La psoriasi può insorgere a qualsiasi età ma il picco è registrato tra i 20 e i 40 anni.

Tipi di psoriasi

Le principali forme di psoriasi sono:

Psoriasi a placche

È la forma più frequente e si manifesta con placche ben demarcate, eritematose, coperte con scaglie desquamanti argentee e di diametro diverso.

Psoriasi guttata

Compare in giovane età, a seguito di un'infezione streptococcica, con papule da 1 mm a 1 cm di diametro, sul tronco. In genere, due settimane prima dell'eruzione il paziente ha avuto un episodio di faringotonsillite streptococcica. In questi casi, quando la causa scatenante è l’infezione batterica, il paziente tende a migliorare dopo una terapia antibiotica con risoluzione spontanea delle manifestazioni cutanee.

Psoriasi pustolosa

Può essere localizzata o generalizzata. La forma localizzata, che si manifesta su piedi e mani con piccole vescicole, eritema e ipercheratosi, è spesso confusa con altri disturbi analoghi, come la disidrosi, la dermatite da contatto, la dermatite irritativa. La forma pustolosa generalizzata, invece, è più grave ma anche più rara.

Psoriasi eritrodermica

È una forma di psoriasi grave, nella quale tutto l'ambito cutaneo diviene eritematoso e desquamante. Può essere indotta da farmaci, stress, malattie coesistenti.

Psoriasi amiantacea

Si manifesta solo sul cuoio capelluto. Viene anche detta tinea amiantacea o pityriasi amiantacea. Colpisce in modo particolare in età giovanile a volte anche negli anziani. Fa la sua comparsa con uno spesso strato di squame biancastre che coinvolge tutto il cuoio capelluto.

Artrite psoriasica

È simile all'artrite reumatoide. Ci sono due forme di artrite psoriasica: giovanile e dell'adulto. L'artrite può colpire il solo ginocchio, oppure coinvolgere più articolazioni maggiori. In alcune forme di artrite psoriasica, invece, sono più colpite le piccole articolazioni delle mani e dei piedi.

L'artrite psoriasica, di solito si presenta in associazione con i sintomi della psoriasi, ma può presentarsi anche prima di essi, rendendone difficile la diagnosi.

Onicopatia psoriasica

In questo caso è l'unghia il vero bersaglio della psoriasi. L'unghia presenta infossamenti puntiformi della lamina, oppure striature longitudinali della stessa. Verso il margine libero la lamina si presenta bianca, per distacco degli strati di lamine. Può essere colpita una sola unghia o tutte le unghie di mani e piedi.

Quali sono le conseguenze della psoriasi

La psoriasi è una malattia ad andamento cronico, non trasmissibile da persona a persona, che in alcune forme può avere remissioni spontanee, anche durature o permanenti. In alcuni casi la sua manifestazione può provocare nel paziente un disagio psicosociale per cui è opportuno intervenire.

Sebbene la psoriasi non sia contagiosa e non comprometta lo stato di salute fisica della persona, è comunque causa di disagio, imbarazzo e vergogna che possono anche degenerare, nei casi più gravi, in depressione.

È importante che i pazienti che soffrono di questa patologia siano a conoscenza della natura autoimmune del disturbo in quanto hanno circa il doppio delle probabilità di contrarre un’altra malattia autoimmune.

Può infatti accadere che alla psoriasi si associno lupus, celiachia e artrite reumatoide. Secondo alcuni studi tale infiammazione potrebbe accelerare lo sviluppo della placca aterosclerotica, una degenerazione delle pareti arteriose che porta alla cardiopatia coronarica.

Psoriasi lieve o grave? La classificazione

La gravità della psoriasi è classificata in base all’estensione della placca nella superficie corporea.

Esistono tre gradi della malattia: lieve, moderata o grave. La prima interessa meno del 3% del corpo, la seconda tra il 3 e il 10%, la terza oltre il 10%.

Sintomi della psoriasi

Si tratta di psoriasi quando fanno la loro comparsa questi sintomi:

  • chiazze desquamate rosse o bianche sulla pelle
  • pelle secca (nota anche come Xerosi)
  • desquamazione del cuoio capelluto
  • placche
  • papule
  • ipercheratosi subungueale (eccessiva riproduzione di cellule cutanee tra l’unghia e il letto dell’unghia)
  • prurito
  • unghie fragili

Diagnosi

La psoriasi viene diagnosticata generalmente durante una normale visita dermatologica, valutando l’aspetto delle placche e delle desquamazioni.

In alcuni casi, il medico preleva un campione di epidermide per esaminarlo in laboratorio. Obiettivo: escludere la presenza di altre patologie.

Talvolta, per avere certezza della diagnosi, quando la manifestazione cutanea è simile all’eczema, potrebbe essere necessario richiedere una biopsia per esaminare il lembo di pelle prelevato: la pelle psoriasica appare più spessa e infiammata rispetto a quella con eczema.

È possibile che il medico prescriva alcuni esami del sangue per individuare l’eventuale presenza di altre patologie che possono associarsi alla psoriasi.

Cura e terapie per la psoriasi

Sono diverse le opzioni per la cura della psoriasi.

Ci sono trattamenti topici con prodotti naturali (terapia con emollienti, terapia con decappanti, terapia con riducenti) o farmacologici, terapie sistemiche e i nuovi farmaci biologici.

Cure naturali per la psoriasi: la terapia con emollienti

Gli emollienti facilitano la desquamazione e aiutano a rendere più morbide le placche psoriasiache e a diminuire il prurito (quando è presente), a ridurre le infiammazioni. In Europa prediligono emollienti a base di grassi di estrazione vegetale.

Terapia con decappanti

L’azione dei decapanti riduce lo spessore della placca psoriasica, favorendo l’allontanamento delle squame cornee. Tra le sostanze con attività decappante la più usata è l’acido salicilico.

Altri rimedi naturali: terapia con riducenti

Il riducente è una sostanza naturale in grado di contrastare l’iperproliferazione dei cheratinociti, alla base della lesione psoriasica. Alcuni prodotti naturali hanno questa attività. I più usati sono il catrame minerale, l’ittiolo solfonato e lo zolfo.

I farmaci per la psoriasi e la terapia topica

Tra i trattamenti topici con farmaci, troviamo:

  • antralina - composto sintetico derivato dall’acido crisarofanico. La sua azione è importante perché diminuisce il ricambio cellulare ed esercita un’azione antinfiammatoria. L’antralina può essere irritante per la cute, per questo motivo si usa nella terapia di contatto breve. Questo metodo utilizza concentrazioni da 0.05% a 0.5%, ed il preparato è applicato 1-2 volte al giorno per 10 minuti;
  • corticosteroidi - largamente usati nel trattamento della psoriasi perché efficaci a breve termine, sotto forma di unguento, crema, schiuma e lozione, possono essere applicati in ogni parte del corpo. Tuttavia, un trattamento a lungo termine con corticosteroidi provoca, tra le altre cose, assottigliamento cutaneo e ipopigmentazioni. Inoltre, l’effetto inizialmente favorevole induce il paziente all’automedicazione. Ecco perché la terapia con corticosteroidi dovrebbe essere limitata ai casi particolari;
  • calcipotriolo - è un analogo della vitamina D. Sotto forma di unguento è ben tollerato tranne che sul volto, dove produce una moderata dermatite irritativa. Aiuta a ridurre la componente squamosa della placca, ma rimane l’eritema di base e alla sospensione vi è una ripresa della psoriasi;
  • tazarotene - è un retinoide sintetico, introdotto per la terapia della psoriasi sotto forma di gel. È in grado di indurre una remissione della chiazza psoriasica ma il suo uso è limitato dall’azione irritante, che esercita sulla cute sana così come sulla placca stessa.

Terapia sistemica

La terapia sistemica comprende:

  • retinoidi – metaboliti derivati dalla vitamina A, sono utilizzati nel trattamento della psoriasi. La maggioranza dei pazienti vede diminuire in modo significativo il numero delle placche, la loro estensione o la desquamazione. Tra gli effetti collaterali: secchezza delle labbra, del naso, degli occhi e l’assottigliamento e la fragilità delle lamine ungueali;
  • metotrexateinibisce il processo di riproduzione delle cellule, soprattutto delle cellule in rapida proliferazione. Tuttavia, l’uso del metotrexate per il trattamento della psoriasi oggi è decisamente meno frequente che in passato.
  • ciclosporina - è un immunosoppressore, che inibisce la produzione di interleuchina 2 e quindi la risposta immunitaria mediata dalle cellule T. Questo farmaco però causa effetti non desiderati: nefrotossicità, ipertensione, irsutismo e iperplasia gengivale.
    Alla sospensione di ciclosporina si assiste in genere ad una riaccensione della psoriasi con peggioramento e difficoltà di risposta ad altri trattamenti.
  • mofetil micofenolato - anche questo farmaco, che è un agente immunosoppressivo, è stato usato nel trattamento della psoriasi. Questo farmaco è generalmente ben tollerato, tuttavia i principali effetti collaterali sono disturbi gastrointestinali, anemia, insorgenza di infezioni.
  • tacrolimus - Ha un meccanismo d’azione molto simile a quello della ciclosporina e non ha alcun’efficacia per via topica. Gli effetti collaterali più comuni sono parestesie e diarrea;

Terapia con farmaci biologici: le novità nella cura della psoriasi

In questi ultimi anni la terapia della psoriasi ha avuto una svolta importante grazie ai cosiddetti farmaci biologici, perlopiù anticorpi diretti a bloccare specifici fattori (TNFalfa e Interleuchine) coinvolti nel processo infiammatorio. Una volta nell’organismo sono in grado di riconoscere il luogo dove legarsi con una precisione e specificità che i farmaci del passato non avevano.

Come riconoscere la psoriasi? Differenze rispetto alle altre dermatiti

I segni clinici della psoriasi, gli arrossamenti, i pruriti, le squame, il fastidio cutaneo, l’alternarsi tra riacutizzazioni e remissione non sono tipici solo della psoriasi, ma possono essere presenti anche in altre malattie della pelle. Non a caso la psoriasi può essere confusa con due tipi di dermatite: quella seborroica e la dermatite atopica.

La differenza tra psoriasi e dermatite seborroica è tutta nell’aspetto delle lesioni.

Le placche della dermatite seborroica sono ricoperte da squame più gialle e più grasse rispetto a quelle della psoriasi. Inoltre, il prurito è meno presente e fastidioso rispetto alla psoriasi, anche se può essere intenso in alcuni pazienti. È possibile vi sia la presenza di una psoriasi sul corpo e una dermatite seborroica sul volto, in questo caso si parla di sebo-psoriasi.

Secchezza della cute, prurito e bruciore sono correlabili a comuni patologie dermatologiche a carattere infiammatorio, come ad esempio la dermatite atopica e la stessa psoriasi.

Ad un occhio “non clinico” queste malattie possono sembrare identiche: entrambe sono infatti caratterizzate da chiazze accompagnate da prurito di intensità variabile. In realtà, l’aspetto apparentemente simile non deve trarre in inganno: la psoriasi è caratterizzata da placche arrossate e desquamanti, mentre la dermatite atopica da chiazze simileczema (arrossate e umide) su cute secca.

Differenze tra dermatite atopica e psoriasi esistono anche riguardo all’intensità del prurito, in genere costante e sempre presente nel primo caso, variabilmente percepito invece nel secondo.

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