Malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari sono patologie che riguardano il cuore e i vasi sanguigni e nei paesi occidentali rappresentano la principale causa di morte nella popolazione.
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Le malattie cardiovascolari sono patologie che riguardano il cuore e i vasi sanguigni e nei paesi occidentali rappresentano la principale causa di morte nella popolazione.
La malattia cardiovascolare è un processo patologico che interessa più comunemente il sistema arterioso e comporta il restringimento progressivo delle arterie, fino alla loro parziale o completa ostruzione, a causa generalmente della formazione di placche all’interno delle arterie, chiamate ateroma o placche aterosclerotiche.
Alla malattia cardiovascolare sono connesse diverse manifestazioni cliniche, che si differenziano a seconda di qual è il distretto arterioso interessato.
Fra le patologie cardiovascolari rientrano anche i difetti congeniti del cuore, le malattie reumatiche ad interessamento miocardico, le varie forme di aritmia, le patologie che interessano le valvole cardiache e l'insufficienza cardiaca.
Le patologie cardiovascolari sono tra le principali cause di malattia, invalidità e mortalità in Italia.
Le malattie cardiovascolari sono patologie a carico del cuore e dei vasi sanguigni. Questa categoria include:
Fra le malattie cardiovascolari più diffuse rientrano:
Le malattie cardiovascolari colpiscono circa 471 milioni di persone nel mondo, rappresentando la principale causa di morte al mondo, con circa 17,6 milioni di decessi all’anno. Inoltre, la tendenza dei decessi è di aumentare progressivamente: si stima che possano raggiungere i 24 milioni entro il 2030 (fonte dati Benjamin et al Circulation 2019). In Italia, nel 2017, il 34,8% del totale dei decessi era collegato a malattie cardiovascolari (fonte dati Cortesi P. et al, 2020)
Le malattie che derivano dall’aterosclerosi della parete arteriosa e dalla trombosi sono la principale causa di morbidità e di mortalità cardiovascolare nei paesi industrializzati (dati Townsend N, et al 2015).
Non è un caso che nei paesi sviluppati le malattie aterosclerotiche siano così diffuse: sedentarietà e alimentazione scorretta predispongono a sindrome metabolica e al diabete, strettamente connesso alle patologie cardiovascolari più gravi.
Anche in Italia, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte. Secondo i dati del Ministero della Salute, queste patologie sono infatti responsabili del 34,8% di tutti i decessi, con il 31,7% negli uomini e il 37,7% nelle donne. Nello specifico, secondo i dati Istat 2018, la cardiopatia ischemica è responsabile del 9,9% di tutte le morti (10,8% negli uomini e 9% nelle donne), mentre gli eventi cerebrovascolari dell'8,8% (7,3% negli uomini e 10,1% nelle donne).
Patologie come ischemie, infarto acuto del miocardio e malattie cerebrovascolari come l'ictus ischemico ed emorragico sono in gran parte prevenibili, in quanto legate anche a fattori di rischio modificabili. Alla base di molte di queste condizioni ci sono spesso:
I fattori di rischio non modificabili sono quelli sui cui non è possibile intervenire in maniera diretta, ma le cui conseguenze possono comunque essere attenuate grazie all’adozione di un corretto stile di vita e a misure di prevenzione.
Fanno parte di questa categoria:
Spesso non è la sintomatologia a spingere i pazienti dal medico: generalmente, infatti, le malattie cardiovascolari restano silenti a lungo. Il paziente si allerta solo in presenza di sintomi evidenti, come quando un’arteria si ostruisce a tal punto da dare luogo a dolore al torace.
Possibili altri sintomi sono:
Per ottenere una diagnosi bisogna effettuare una visita cardiologica, con anamnesi medica ed esame obiettivo. Spesso vengono richiesti esami specifici per confermare la diagnosi e determinare la gravità della malattia. Gli approfondimenti possono includere:
La prevenzione primaria è un elemento essenziale per contrastare le malattie cardiovascolari, perché ha come obiettivo di evitarne l’insorgenza. Per essere più efficace, deve cominciare fin dall’infanzia e proseguire per tutta la vita.
L’attenzione deve essere posta nell’adottare un corretto stile di vita, che tenga conto dei fattori di rischio, oltre al ricorso a eventuali terapie volte a modificare condizioni cliniche patologie. I comportamenti raccomandati sono:
La prevenzione secondaria è invece indirizzata a tutti coloro che sono già stati affetti da infarto o altri eventi cardiaci e ha l’obiettivo di raggiungere i livelli target di pressione e colesterolo LDL, attraverso l’attenzione al corretto stile di vita, insieme a eventuali terapie farmacologiche e al monitoraggio dei valori.
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