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Il virus che provoca la varicella – noto come Varicella-zoster-virus, della famiglia degli herpes virus - dopo la guarigione, ha la particolarità di restare inattivo, silente, all’interno dei gangli - strutture specializzate del sistema nervoso - e di riattivarsi, anni dopo, con manifestazioni molto dolorose e un’eruzione cutanea tipica, con rossore e vescicole a grappoli, solitamente presenti su un solo lato del torace, accompagnate da dolore che può durare per diverse settimane (nevralgia post-erpetica).

Le infezioni da herpes virus

La famiglia degli herpes virus è all’origine di varie infezioni:

  • herpes labile, che si manifesta sulla bocca, da herpes simplex 1(Hsv);
  • herpes genitale da herpes simplex 2, che colpisce le mucose genitali;
  • varicella e, nella recidiva fuoco di Sant’Antonio, da herpes zoster (Hzv) o virus varicella zoster;
  • mononucleosi, malattia altamente contagiosa- conosciuta anche come malattia del bacio - dovuta al virus di Epstein Barr (Ebv).

Al momento della prima infezione, alcune particelle virali possono sfuggire all’attacco del sistema immunitario e rimanere nascoste all’interno di alcune cellule in forma inattiva per tutta la vita e, occasionalmente, riattivarsi provocando nuovamente infezioni. Il termine herpes deriva dal verbo greco erpein che significa “strisciare, insinuarsi” ed era usato già da Ippocrate di Kos, il padre della medicina, per indicare tutte quelle malattie dermatologiche caratterizzate da un andamento sinuoso e irregolare.

L’infezione da herpes zoster

Circa il 90% della popolazione si ammala di varicella nella vita e si stima che il 10% di questi abbia una recidiva dell'infezione nella forma del fuoco di Sant'Antonio. Questo avviene perché, di solito, il sistema immunitario produce anticorpi sufficienti a bloccare la malattia, ma non abbastanza da eliminare il virus che, quindi, può restare inattivo nei gangli dei nervi per anni o anche per tutta la vita. Quando, per varie ragioni - stress, malattie, farmaci – c’è un abbassamento improvviso delle difese immunitarie, il virus si riattiva manifestando una serie di vescicole fastidiose e dolorose lungo l’innervazione di un singolo nervo sensitivo (chiamata dermatomero) spinale o cranico del sistema nervoso periferico. Generalmente i sintomi scompaiono dopo alcune settimane, ma la nevralgia può durare anche anni, con importanti impatti sulla qualità della vita.

Fattori che riattivano l’Herpes Zoster

Tra le cause note che riducono la risposta immunitaria e che quindi causano una riattivazione dell’herpes zoster ci sono: periodi di forte stress psicofisico, l’uso di farmaci immunosoppressori (per esempio dopo un trapianto d'organo), chemio o radioterapie, di malattie che colpiscono il sistema immunitario come l'Hiv e in soggetti fragili con difese immunitarie deboli o compromesse come gli anziani.

I sintomi dell'infezione

La manifestazione principale della malattia è la presenza di vescicole, come quella della varicella, sulla pelle, lungo la terminazione nervosa, su un solo lato del torace o del volto, accompagnate da dolore che può durare per diverse settimane (nevralgia post-erpetica). Il dolore bruciante o lancinante alla schiena può manifestarsi anche prima della comparsa delle vescicole. Oltre a questi sintomi ci sono: febbre, prurito, mal di testa, brividi, mal di stomaco, spossatezza.

La nevralgia post erpetica

La complicazione cronica più comune della riattivazione dell’herpes zoster, una volta superata la caratteristica eruzione cutanea associata a dolore bruciante e intenso, è la nevralgia post-erpetica, che si verifica quando il dolore persiste per più di 90 giorni dopo la comparsa dell'eruzione cutanea acuta. Questa nevralgia, che può essere molto debilitante, può durare 5-6 mesi ma in qualche caso può estendersi per anni, anche per tutta la vita. Tendenzialmente tale condizione colpisce le persone fragili, con più di 60 anni o con altre malattie in corso. Non esiste una cura specifica, ma alcuni trattamenti possono ridurre i sintomi.

Diagnosi

Non è difficile fare la diagnosi di infezione da herpes zoster perché si vede chiaramente l'eruzione cutanea, le vescicole a grappolo lungo le terminazioni nervose a livello della cute che interessa una sola metà del corpo. È possibile, per conferma, svolgere degli esami di laboratorio. Il test più comune è un esame del sangue per la ricerca di anticorpi IgM specificamente legati alla presenza del varicella-zoster-virus (VZV).

Trattamenti

L'infezione da herpes zoster generalmente guarisce in modo spontaneo, come nel caso della varicella. Tuttavia, vista la concomitanza di malattie debilitanti e i disturbi, si possono impiegare dei trattamenti locali e sistemici per ridurre i sintomi. Esistono antivirali specifici che bloccano la replicazione virale e, quindi, riducono la proliferazione del virus e la durata della manifestazione. Purtroppo, non agiscono sul dolore, che è causato da nevrite, per il quale possono essere usati antidolorifici e antinfiammatori (che spesso hanno però scarsa efficacia sul dolore di questo tipo). Per facilitare la guarigione delle vescicole, si può applicare un gel a base di cloruro d'alluminio, che riduce anche sintomi come il prurito e il dolore.

Prevenzione

Come per tutte le forme infettive, è importante evitare il contatto con le vescicole e indumenti, asciugamani di una persona che ha la manifestazione cutanea, per non contagiarsi. Per le persone fragili è disponibile la vaccinazione.

25/10/2022

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