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La sanità può contare sempre più su canali di comunicazione a distanza che aiutano a mantenere uno stretto rapporto con i pazienti e, nello stesso tempo, a evitare di affollare inutilmente studi e strutture ospedaliere. Una ricerca condotta di recente da Mio Dottore, in collaborazione con PKE, ha preso in esame i diversi strumenti digitali maggiormente utilizzati dai Medici di Medicina Generale (MMG) per valutarne la diffusione e gli effetti.

Transizione tecnologica: la prenotazione delle visite

La digitalizzazione del sistema sanitario, fortemente progredita a causa della pandemia, si riflette oggi nella pratica quotidiana dei MMG. Dai dati dello studio emerge, infatti, che 1 MMG su 3 predilige strumenti digitali per la gestione degli appuntamenti. In particolare, si ricorre soprattutto a specifiche app di prenotazione delle visite, seguite da sistemi di messaggistica istantanea ed e-mail. Inoltre, nella maggior parte dei casi i medici utilizzano un’agenda online specifica o un software gestionale di studio per organizzare al meglio la calendarizzazione delle visite. Non mancano, però, i refrattari ai cambiamenti che ancora preferiscono servirsi del telefono (51%), mentre un 16% degli intervistati dichiara di rifiutare del tutto il ricorso alle prenotazioni delle visite. In questi casi, gli effetti sulla gestione del lavoro e sulle relazioni con i pazienti sono negativi, sia per la fatica di doversi destreggiare contemporaneamente tra telefonate e visite, sia per l’affollamento che si crea nelle sale d’aspetto.

Invio dei documenti: il ruolo del digitale

Un ambito in cui la praticità e rapidità del digitale ha conquistato i medici è rappresentato dall’invio di documenti, referti e prescrizioni ai pazienti. Nel 50% dei casi, infatti, il passaggio avviene tramite e-mail oppure messaggistica istantanea; nel 19% ci si serve di strumenti online specifici, come sistemi online crittografati. Anche in questi frangenti persiste comunque una schiera di professionisti che faticano ad adattarsi alle nuove tecnologie: nel 31% dei casi, quindi, è indispensabile recarsi di persona in studio per il ritiro dei documenti.

Telefonate e messaggi ai medici: i volumi

Se a livello normativo un MMG dovrebbe assicurare solo 2 ore di reperibilità telefonica al giorno, nella pratica rispondere a chiamate e messaggi occupa spesso molto più tempo. Secondo l'indagine, quasi la metà dei medici di famiglia riceve dalle 200 alle 400 telefonate a settimana e, in aggiunta, circa 200-400 messaggi. Ma quali sono i MMG che ricevono più chiamate? Analizzando i risultati delle risposte, i medici che gestiscono la presa in carico degli assistiti tramite telefono sono i più oberati, mentre i professionisti che si servono delle app riescono a ridurne il volume. Andando più nel dettaglio, si comprende che le motivazioni più frequenti delle telefonate dei pazienti riguardano questioni organizzative e soltanto in parte minore tematiche prettamente cliniche che richiedono intervento diretto del medico.

In generale, lo studio mette in luce lo sforzo dei MMG di adottare nuove forme di comunicazione. “Se prima il telefono era la modalità principe per prenotare visite mediche – evidenzia Luca Puccioni, CEO di MioDottore - e mettersi in contatto con i professionisti, oggi i canali digitali si stanno affermando come nuova pratica operativa per alleggerire il carico di lavoro dei medici”. Il ricorso agli strumenti digitali è fortemente aumentato negli ultimi anni, ma il percorso per una effettiva transizione tecnologica non è ancora compiuto.

05/09/2023

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