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"Credo che queste cose non vadano spettacolarizzate, ma parlarne è sempre positivo, aiuta la società a prendere consapevolezza". Così si esprime il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari, valutando il clamore mediatico sollevato dalla scelta di Fedez, che ha deciso di pubblicare l'audio di un suo colloquio con lo psicologo, avuto dopo la scoperta della malattia che ha dovuto affrontare, un raro tumore neuroendocrino del pancreas. "Non entro nel discorso di Fedez - chiarisce Lazzari all'Adnkronos Salute - perché la sua situazione non la conosco e commentare le singole situazioni e scelte personali diventa difficile. Ma in linea generale ricordo che ce ne sono state tante di testimonianze come questa, non è isolata, negli ultimi anni si sono moltiplicate. E credo che sia il cambiamento di una sensibilità sociale e culturale rispetto a questi temi". L'opinione del presidente degli psicologi è che sia "la cartina di tornasole del fatto che, mentre prima ci si vergognava di queste situazioni di fragilità e debolezza, oggi in qualche modo invece vengono vissute come un qualcosa che può far parte della vita e delle quali si può parlare".

Lazzari dedica all'argomento anche un post su Facebook, in cui cita alcuni dei "personaggi pubblici che hanno parlato dei loro problemi psicologici e dell'aiuto psicologico o psicoterapico che hanno avuto". Il presidente del Cnop ricorda "gli atleti delle Olimpiadi di Tokyo, tanti campioni dello sport, la più recente Martina Trevisan, uscita da una delicata situazione di anoressia. Anche molti personaggi del mondo artistico e dello spettacolo hanno raccontato i loro disagi, i loro momenti difficili e come la psicologia li abbia aiutati. Penso ad esempio a Stefano De Martino. Ora abbiamo anche questa ulteriore testimonianza di Federico Lucia in arte Fedez che ha affrontato le ricadute psicologiche di un seria malattia fisica".

“Quando una persona ha un tumore o una malattia fisica importante - spiega Lazzari - i risvolti psicologici sono molto importanti, fanno veramente in molti casi la differenza rispetto anche all'evoluzione della malattia, allo stress che la malattia provoca. Quindi secondo me bisognerebbe riflettere su questo e riflettere sul fatto che in Italia, nonostante tante discussioni e anche il recente Piano oncologico nazionale che ribadisce di nuovo la necessità di dare un aiuto psicologico alle persone" che ricevono la diagnosi, "siamo molto distanti dall'aver conseguito questo risultato", avverte.

"La maggioranza delle persone con tumori si aiutano pagando di tasca propria o con l'aiuto delle associazioni dei malati - sottolinea Lazzari - perché nelle strutture pubbliche gli psicologi non ci sono o sono troppo pochi. Io punterei l'attenzione su questo. Perché Fedez ha potuto avere un aiuto, ma ci sono decine di migliaia di persone che questo aiuto non ce l'hanno".

15/06/2022

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