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L’influenza aumenta di 6 volte la probabilità di infarto, nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, ma sono proprio le persone con malattie cardiache che rinunciano spesso alla vaccinazione antinfluenzale, per paura di avere una reazione avversa. Lievi reazioni al vaccino antinfluenzale, infatti, sono 'spia' di una maggiore protezione del cuore, con un rischio di mortalità cardiaca ridotto del 20%. Lo spiegano gli esperti della Società italiana di cardiologia (Sic) invitando alla prevenzione anche con il vaccino anti-Covid, terza e quarta dose incluse, che sono sicure per cuore e vasi.

Il fatto che piccole reazioni avverse dell'immunizzazione antinfluenzale siano un 'buon segno' è stato dimostrato da un recente studio americano, pubblicato sull’European Journal of Heart Failure, condotto dal Brigham and Women’s Hospital dell’Harvard Medical School di Boston, su oltre 5.200 pazienti ad alto rischio cardiovascolare: il 38% ha registrato effetti collaterali dopo il vaccino antinfluenzale ma nella maggior parte dei casi di grado lieve.

"Nella stagione 2021/2022 la copertura vaccinale con l’antinfluenzale è stata pari a circa il 60% della popolazione over 65”, spiega Ciro Indolfi, presidente Sic. “Il vaccino antinfluenzale - continua - si associa a una riduzione netta del rischio di malattia e mortalità negli anziani ed è molto protettivo per chi è a elevato rischio cardiovascolare, per esempio perché soffre di scompenso cardiaco o ha già avuto un infarto".

"Le reazioni gravi da vaccino antinfluenzale sono pochissime - commenta Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto Sic- nello studio statunitense ammontano ad appena l’1,1% dei vaccini somministrati. È perciò importante che i pazienti con problemi cardiovascolari, soprattutto over 65, si vaccinino al più presto, anche tenuto conto che stiamo vivendo una stagione influenzale particolarmente difficile, con un virus molto aggressivo e diffuso già nelle prime settimane dal suo arrivo. Con un milione di casi registrati già a inizio dicembre, l’australiana di quest’anno ha stabilito il record di contagi dal 2009".

L’invito dei cardiologi alla prevenzione si estende anche al vaccino anti-Covid e alla terza e quarta dose Vaccino anti-Covid: quinta dose e antinfluenzale, le indicazioni del ministero | Alleati per la Salute. I dati presentati durante l’ultimo congresso dell’American Heart Association, raccolti complessivamente su quasi 7,5 milioni e mezzo di dosi somministrate, confermano che i richiami del vaccino successivi alla seconda dose non aumentano il rischio di miocarditi. "Le miocarditi registrate dopo la vaccinazione anti-Covid sono rare e quasi sempre lievi, con sintomi che si risolvono senza trattamenti complessi. Altri studi hanno invece dimostrato - concludono Indolfi e Perrone Filardi - che le miocarditi sono più frequenti e gravi in caso di infezione da Sars-Cov-2: è perciò opportuno che le persone, specialmente gli over 65 a rischio cardiovascolare, si sottopongano ai richiami raccomandati".

21/12/2022

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