Progetto Red Carpet: la parola agli esperti
Intervista a Diego Bagnasco e a Pierclaudio Brasesco
It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.
Intervista a Diego Bagnasco e a Pierclaudio Brasesco
Intervista a Diego Bagnasco, Responsabile del Centro dell’Asma Grave presso la Clinica delle Malattie Respiratorie e Allergologia al Policlinico San Martino di Genova, e a Pierclaudio Brasesco, MMG presso la Asl 3 di Genova e Presidente della Cooperativa di MMG e PLS Medicoop Liguria
Migliorare la gestione dell’asma grave, ottimizzando il percorso diagnostico e terapeutico del paziente attraverso la centralizzazione della figura del medico di medicina generale e una collaborazione più stretta ed efficace tra MMG e specialista: ecco Red Carpet. Abbiamo parlato con i protagonisti di questo innovativo progetto, coordinato dal Prof. Passalacqua, direttore della Clinica di Malattie Respiratorie e Allergologia di Genova, che ci hanno descritto le maggiori criticità dell’attuale sistema e la strada per dar vita a un reale cambiamento.
Per comprendere meglio l’importanza di questo nuovo percorso, è utile approfondire il concetto di asma grave e quale sia la differenza con l’asma non controllato. Secondo Diego Bagnasco, Responsabile del Centro dell’Asma Grave presso la Clinica delle Malattie Respiratorie e Allergologia al Policlinico San Martino di Genova, l’asma non controllato è “una forma di malattia che non risulta mantenuta sotto controllo; possono esserci tanti motivi per cui ciò può accadere, primo tra tutti la scarsa aderenza alla terapia, poi una terapia sotto dosata o anche un'errata diagnosi di asma. Inoltre, la presenza di comorbilità quali rinosinusite e reflusso gastro-esofageo, possono concorrere al mal controllo dei sintomi. Per asma grave si intende - prosegue Bagnasco - una forma di asma che rimane non controllata, nonostante venga assunta dal paziente la massima dose di farmaco inalatorio prescrivibile. I pazienti con asma grave hanno almeno 1-2 riacutizzazioni di malattia all'anno, per le quali viene assunto cortisone per via sistemica (compresse o iniezioni)”. Da queste definizioni emerge il nesso profondo fra la patologia e la sua gestione, come elemento essenziale della valutazione clinica del paziente.
All’interno dell’attuale gestione del paziente asmatico non mancano gli aspetti critici, che vanno evidenziati sia dal punto di vista del MMG che da quello del medico specialista. Pierclaudio Brasesco, MMG presso la Asl 3 di Genova e Presidente della Cooperativa di MMG e PLS Medicoop Liguria, pone l’attenzione in particolar modo su alcune problematiche ricorrenti, come “la mancanza di tempo e di organizzazione di un ambulatorio dedicato alle patologie croniche, mancanza di supporto infermieristico adeguato, mancanza di vere reti interattive tra MMG e specialista pneumologo”.
Si tratta di lacune serie, che incidono negativamente sul processo di diagnosi e cura del paziente, allungando i tempi per il raggiungimento di una terapia adeguata.
Passando alla prospettiva dello specialista, “una delle difficoltà maggiori - afferma Bagnasco - è di non considerare la propria asma come non controllata; spesso i pazienti ritengono accettabile usare cortisonein compresse, cosa ormai non più accettabile, se non in casi particolari. La seconda difficoltà è quella diriuscire ad accedere a centri di riferimento nazionale, per via delle spesso lunghe liste di attesa dei vari centri. Una terza difficoltà è quella di poter effettuare rapidamente i controlli necessari per porre diagnosi in tempi rapidi”. Dalle sue parole emerge chiaramente la centralità della questione delle tempistiche di intervento, insieme alla necessità di una maggiore consapevolezza della malattia da parte del paziente stesso.
Considerati i lati negativi, è il momento di individuare e sperimentare nuovi processi di assistenza, che permettano una gestione più tempestiva e proficua. In quest’ottica assume un ruolo importante la medicina di iniziativa che, come chiarisce Brasesco, “consiste esattamente nel promuovere attivamente la partecipazione del proprio assistito/ paziente alla promozione della propria salute, alla prevenzione delle malattie e delle loro complicanze”. Un modo diverso e più propositivo, quindi, di interagire con i pazienti e di accompagnarli verso una diagnosi precisa e una terapia efficace.
Il progetto Red Carpet è stato pensato proprio per facilitare questo percorso, perché prevede di selezionare alcuni pazienti potenzialmente asmatici non controllati, dietro valutazione delle cartelle mediche presso il MMG, e di sottoporli ai principali esami per la diagnosi dell’asma grave presso l’ambulatorio del MMG,grazie al supporto di un infermiere che effettuerà i test di screening (spirometria, prick test, IgE totali, Asma Control Test). Il tempo impiegato per effettuare tutti e i 4 test, è di circa 1 ora per ogni paziente. Secondo Bagnasco “fare diagnosi significa permettere ai pazienti di trattare la propria malattia con farmaci all'avanguardia, come i biologici, e di controllare la propria malattia”.
Consentire ai pazienti di svolgere in un unico appuntamento uno screening completo è un modo estremamente pratico e utile per rimuovere l’ostacolo dei lunghi tempi di attesa e arrivare rapidamente al primo obiettivo, ovvero la diagnosi, che, a sua volta, consente di delineare il piano terapeutico migliore.
Nella stessa direzione si muove anche un altro progetto, di cui ci parla lo stesso Bagnasco: “nell'ambulatorio che dirigo al Policlinico San Martino di Genova, nella Clinica delle Malattie Respiratorie ed Allergologia diretta dal Prof. Passalacqua, abbiamo creato il progetto "one day" attraverso il quale la maggior parte dei pazienti in una singola mattina riesce ad effettuare uno screening endo-fenotipico delle alte vie aeree, con l'aiuto del Professor Canevari, otorino del Policlinico, e delle basse vie presso il nostro centro, accorciando pertanto molto i tempi”.
“Con il progetto Red Carpet - evidenzia Bagnasco - si è reso possibile un miglior link con i medici di medicina generale, aumentando la rapidità di screening dei pazienti, e permettendo agli stessi di accedere ai centri di riferimento nazionali per l'asma grave. Nella nostra esperienza il progetto sta risultando molto virtuoso, riuscendo anche a collaborare con la medicina del territorio, creando un forte legame per agire su questo particolare tipo di paziente, permettendo di fornire terapie mirate, come quelle biologiche, a pazienti che altrimenti rimarrebbero mal controllati”.
La valorizzazione della medicina del territorio, anche grazie a un legame più stretto tra MMG e medico specialista, consente di rendere più agevole il percorso del paziente con asma grave che, una volta ottenuta la definizione della terapia, ritorna a essere seguito direttamente dal MMG, all’interno di un piano di gestione puntuale della cronicità.
Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica