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Protegge cuore e arterie, ma è utile anche contro il mal di gola, "in un decotto fatto con latte e miele", per essere più efficace. È il peperoncino, pianta di cui esistono varietà che diventano più pregiate, quando stanno più al sole. "I polifenoli, le molecole benefiche per noi, sono maggiori nelle piante che crescono al caldo – spiega Ciro Vestita, già docente in nutrizione umana e fitoterapia all'università di Pisa -. Per questo quelle che vengono dalla Calabria, a mio avviso, sono migliori. Il peperoncino 'vero', non le nuove varietà, matura a giugno e dura fino a settembre ed esiste solo nelle Regioni calde".

"Il peperoncino calabrese, così come quello di altre Regioni calde, in pratica è più ricco di molecole benefiche. Anche altre piante, come l'olivo e il girasole, più sole hanno e più grandi meriti hanno", ribadisce il nutrizionista, spiegando che "il peperoncino è riconosciuto da secoli come un cardioprotettore perché permette la vasodilatazione, abbassa la pressione arteriosa ma soprattutto contrasta fortemente la formazione di placche ateromatose, quelle formazioni di colesterolo che si annidano nelle arterie creando rischi cardiovascolari seri".

Il peperoncino, inoltre, "è un antisettico, un antivirale naturale". Il miglior modo per usare questi 'poteri' è in forma di "decotto con latte e miele: basta portare una tazza di latte quasi vicino all'ebollizione, mettere dentro il peperoncino, addolcire con miele, anche quest'ultimo antimicrobico naturale, e far riposare qualche minuto. Con questa metodica il peperoncino esprime tutta la sua efficacia, duratura, contro i mal di gola e le bronchiti lievi".

Questa spezia piccante, inoltre, "è vasculoprotettiva nei confronti del microcircolo ed è benefica per la circolazione della retina oculare", oltre ad essere utile per contrastare le alterazioni intestinali legate ad agenti esterni. Infine qualche nota storica. "Il peperoncino ha fatto la democrazia delle spezie", conclude Vestita. "Il pepe nero, infatti, nel 1600 costava quando l'oro. Il peperoncino, invece, visto che ognuno poteva coltivarlo in casa a costo zero, potevano permetterselo tutti. Nei Paesi dell'Africa del Nord, inoltre, è stato molto usato per contrastare le diarree che facevano strage. Saggiamente il generale inglese Bernard Law Montgomery, nella seconda guerra mondiale, ne dotò le sue truppe nella campagna africana e con il rancio piccante riuscì a salvare gran parte dei soldati dalle gastroenteriti".

10/03/2022

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