Da malattia dell’anziano a primo cancro killer dei giovani: è la metamorfosi del melanoma, non più patologia rara ma un tumore in costante aumento. “Non solo negli ultimi dieci anni il numero delle nuove diagnosi è raddoppiato, da 7mila siamo passati a 15mila - conferma Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli - ma questo tumore della pelle rappresenta la prima causa oncologica di morte tra i giovani, nella fascia di età 20-30 anni”.
I ragazzi, secondo l’oncologo, “sono l’anello debole perché, al contrario degli over40, non fanno prevenzione, di conseguenza arrivano tardi alla diagnosi. Inoltre, si espongono maggiormente ai raggi solari, quindi sono a rischio scottature".
L’aumento delle nuove diagnosi di melanoma, secondo il presidente della Fondazione Melanoma, è "da attribuire anche e soprattutto al Covid. Oltre ai morti, per il virus, la pandemia ci ha 'regalato' un forte ritardo nella prevenzione. A causa di lockdown, chiusure, distanziamenti, le persone per paura del contagio si sono allontanate dalle strutture sanitarie”.
I melanomi sempre più spesso "colpiscono persone che devono essere trattate con la chirurgia e le terapie adiuvanti – sottolinea Ascierto - Ma i trattamenti adiuvanti non sono efficaci per tutti i pazienti. Quindi la prevenzione rappresenta l’arma più importante che abbiamo”.
Da qui le raccomandazioni dell’esperto per prevenire la cosiddetta malattia 'dei colletti bianchi', che "a differenza degli agricoltori - sostiene Ascierto - sono più soggetti alle scottature. L'impiegato va ai tropici 15 giorni l’anno e prende il sole senza proteggersi adeguatamente, provocando danni permanenti alla pelle. Per questo è opportuno esporsi ai raggi solari con le dovute protezioni, evitando le ore più calde, per intenderci dalle 12 alle 17”.
E infine, fare attenzione ad "alcuni campanelli d’allarme. Quando un neo cambia colore, forma o presenta bordi irregolari e le sue dimensioni superano i 6 millimetri, anche solo in presenza di almeno due di questi segnali, occorre rivolgersi immediatamente a un dermatologo. Buona norma, almeno una volta l’anno sottoporsi al controllo dei nei”, conclude Ascierto.
17/10/2022
Curated Tags