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Che cos’è la poliposi nasale

La poliposi nasale è un’infiammazione cronica dei seni paranasali che – tra gli altri sintomi - impedisce la corretta respirazione, provoca perdite dell’olfatto e della sensibilità gustativa, fastidio agli occhi.

polipi nasali sono formazioni carnose della mucosa del naso e dei seni paranasali, dovute ad una situazione di infiammazione cronica. Solitamente insorgono proprio a carico dei seni mascellari, frontali ed etmoidali e da lì si insinuano nella fossa nasale superiore.

I polipi nasali si sviluppano più frequentemente negli adulti, soprattutto negli uomini, e in coloro che soffrono di allergie (asma, rinite allergica) e di sinusiti, ossia di frequenti infiammazioni dei seni paranasali. Nei bambini, la presenza di polipi nasali potrebbe essere un segno di fibrosi cistica.

Poliposi nasale

Sintomi della poliposi

I polipi nasali di piccole dimensioni non danno alcun disturbo e spesso possono essere ignorati. Quando, invece, raggiungono dimensioni maggiori possono causare naso chiuso e difficoltà a respirare.

A questi sintomi si aggiungono:

  • naso che cola (rinorrea)
  • assenza assoluta della capacità olfattiva (anosmia)
  • riduzione del gusto (ipogeusia)
  • assoluta scomparsa della capacità gustativa (ageusia)
  • cefalea
  • dolore o pressione facciale
  • mal di denti
  • occhi che lacrimano
  • sensazione di pressione su fronte e viso

In condizioni di aggravamento della situazione o di poliposi nasale massiva, cioè con modifiche della piramide nasale, si arriva a un’ostruzione respiratoria, che spesso comporta anche russamento (roncopatia) e, in situazioni estreme, anche sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas).

Cause

Non si conoscono le cause che provocano la formazione dei polipi nasali, tuttavia un ruolo importante sembra sia svolto dall’infiammazione cronica della mucosa nasale.

È stato constatato, inoltre, che tra i fattori che ne favoriscono la comparsa, ci sono:

  • smog
  • fumo
  • asma malattia infiammatoria cronica del sistema respiratorio, caratterizzata da dispnea, ovvero fame d’aria, respiro corto, senso di costrizione al torace e tosse. All’interno del percorso diagnostico, viene presa in considerazione l’entità dei sintomi diurni e notturni insieme alla funzione polmonare, misurata attraverso l’esame della spirometria. In questo modo il medico arriva a differenziare diversi livelli di gravità: lieve, moderato e grave.
  • La prevalenza della malattia è in aumento a causa della convergenza di diversi fattori, tra i quali vi sono anche le infezioni virali, l'esposizione a sostanze irritanti, come il fumo di tabacco.
  • allergia
  • sinusite cronica (infiammazione della mucosa di naso e seni paranasali, la cui durata, nonostante le cure, supera i 3 mesi) 
  • fibrosi cistica (malattia genetica grave più diffusa che colpisce in particolare l’apparato respiratorio, l’apparato digerente e le ghiandole che producono muco e sudore)
  • malattie di immunodeficienza
  • sindrome di Churg-Strauss (rara infiammazione dei vasi sanguigni di piccole e medie dimensioni che si manifesta come risposta naturale del sistema immunitario a lesioni o infezioni)
  • discinesia ciliare primaria (patologia congenita alla cui base vi sono alterazioni della struttura e/o della funzione delle ciglia della mucosa respiratoria che sono in continuo movimento e che spingono il muco dai bronchi fino al naso e alla gola)  
  • deficit selettivo IgA (forma più frequente di immunodeficienza primaria. I pazienti possono essere asintomatici o avere infezioni ricorrenti come reazioni anafilattiche alle trasfusioni o disturbi autoimmuni)
  • malattie del tessuto connettivo (patologie autoimmuni che colpiscono il tessuto connettivo, ovvero la struttura fondamentale che fornisce resistenza alle articolazioni, ai tendini, ai legamenti e ai vasi sanguigni)
  • eccessivo uso di alcuni farmaci
  • infezioni da muffe come Aspergillus e Fusarium (L’aspergillosi è un’infezione causata da miceti del genere Aspergillus e solitamente interessa i polmoni; l’infezione causata da membri del genere Fusarium rappresenta un evento molto pericoloso soprattutto per i pazienti immunocompromessi, anche per la scarsa sensibilità di questi miceti ai farmaci antifungini)

Diagnosi

L’accertamento della presenza di poliposi nasale si effettua con una visita specialistica otorinolaringoiatrica, allergologica o, in caso di comorbidità, pneumologica. La visita consiste nell’anamnesi (stato di salute presente e passato) e nel constatare casi in famiglia. Spesso la visualizzazione della presenza di polipi nasali è possibile con una rinoscopia anteriore, esame eseguito dallo specialista nel corso della visita.

Se necessari, il medico prescrive dei test allergologici (Prick test),esami per verificare la funzionalità respiratoria nasale (rinomanometria) e olfattiva (olfattometria), un’endoscopia nasale e unaTac del massiccio-facciale senza contrasto per stabilire le dimensioni e la natura del polipo.

Terapia e cura

I polipi di piccole dimensioni vengono normalmente trattati con farmaci corticosteroidi (sotto forma di spray nasale o compresse per un periodo trimestrale), antibiotici, se è presente un’infezione batterica.

Ovviamente vanno prese in considerazione le condizioni preesistenti di possibile diabete e ipertensione che spesso peggiorano con le terapie corticosteroidee.

Intervento chirurgico

I polipi di maggiori dimensioni, invece, vengono rimossi chirurgicamente. Le tecniche di intervento utilizzate sono due:

  • Polipectomia, attraverso uno strumento che permette contemporaneamente di tagliare e aspirare il polipo. Questa tecnica viene eseguita ambulatorialmente e in anestesia locale.
  • Chirurgia endoscopica sinusale (FESS): in tal caso l’operazione per rimuovere i polipi avviene in regime di ricovero, con anestesia totale e prevede l’uso di un endoscopio in grado di fornire un'immagine ingrandita delle strutture interne del naso (fosse nasali).

Dopo l’intervento, è probabile che venga prescritto l’utilizzo di spray cortisonici per evitare, o ritardare, una recidiva, ossia la formazione di altri polipi.

Terapia biologica

Nei casi di rinosinusite cronica con polipi nasali per i quali la terapia con corticosteroidi sistemici e/o la chirurgia non forniscono un controllo adeguato della malattia, in aggiunta alla terapia di background con corticosteroidi intranasali è possibile utilizzare i farmaci biologici. Si tratta di farmaci ad elevata innovazione che agiscono a monte su specifici target molecolari, andando a spegnere l’infiammazione cronica alla base di questa patologia.

Polipi nasali nei bambini e correlazione con la fibrosi cistica

La causa principale della poliposi è un’infiammazione. Tra i sintomi c’è una diminuzione dell’olfatto, una perdita anche del senso del gusto, il bimbo potrebbe russare di notte o essere esposto ad apnee. Alcuni hanno occhi arrossati e il naso che spesso cola. Ovviamente, a dare fastidio è soprattutto la testa. Tuttavia, nei bambini la poliposi nasale è piuttosto rara.

La fibrosi cistica si accompagna spesso a poliposi nasale, congiunta a sinusite cronica, anche nelle forme miti di malattia e in assenza di allergia.
La poliposi nasale può essere la prima manifestazione della fibrosi cistica o almeno la più evidente, specie quando si presenta in età infantile e spesso nelle forme più miti di fibrosi cistica.
La presenza di una poliposi nasale persistente o ricorrente in un bambino è un’indicazione assoluta a fare indagini per la fibrosi cistica, anche per escluderla.

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