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In un anno, è scesa di 4 posizioni la prevenzione della salute delle donne in Italia: dal 2020 al 2021, infatti, il nostro Paese è scivolato dal 36esimo al 40esimo posto in classifica. Inoltre, solo il 12% delle donne italiane si è sottoposto a screening di prevenzione del cancro lo scorso anno. È quanto emerge dal secondo il Global Women's Health Index, uno degli studi più significativi al mondo sulla salute delle donne, creato da Hologic, azienda innovatrice nel campo della tecnologia medica globale, e da Gallup, leader mondiale nelle analisi.

Per realizzare l’Indice, giunto alla sua seconda edizione, sono state intervistate 66 mila donne di età superiore ai 15 anni in 122 Paesi del mondo. Dall'analisi si evince che, nel corso di un anno, la maggior parte delle donne italiane non si è sottoposta a screening per cancro, malattie cardiache, diabete o malattie/infezioni sessualmente trasmissibili. In Italia, la ricerca è stata condotta su mille donne ed è stata realizzata nei mesi di agosto e settembre 2021.

I dati raccolti si sono basati sull'indagine di cinque dimensioni interconnesse: cura preventiva, salute emotiva, opinioni su salute e sicurezza, i bisogni di base e salute individuale. Insieme, queste dimensioni spiegano più dell'80% della variazione nell'aspettativa di vita delle donne in tutto il mondo. I numeri dello studio, raccolti in Italia, hanno mostrato una realtà particolarmente preoccupante. Ad esempio, nonostante il trend globale sul punteggio complessivo della prevenzione sia in miglioramento, l'Italia ha diminuito il suo punteggio da 20 a 17 punti.

Anche i risultati su scala globale non hanno fornito un quadro felice della situazione. È emerso che l'85% delle donne intervistate crede nel valore delle visite regolari con un professionista della salute. Tuttavia, meno del 59% si è recata da un medico o da uno specialista nell'ultimo anno. Inoltre, solo il 12% ha dichiarato di essersi sottoposta a un test per il cancro.

“Come medico che ha lavorato per decenni con pazienti provenienti da diversi angoli del mondo – afferma Susan Harvey, vicepresidente di Global Medical Affairs di Hologic, commentando lo scenario evidenziato dalla ricerca - ho visto di persona come la diagnosi precoce della malattia costituisca una differenza fondamentale nella durata della vita e nella qualità della vita delle donne. Quando devono scegliere tra l'assistenza sanitaria per se stesse e la ricerca di un pasto per le loro famiglie, è probabile che non diano la priorità alla loro salute. Pertanto, i politici devono considerare l'assistenza preventiva come parte di un insieme multidimensionale e reciprocamente dipendente di fattori che dovrebbero essere affrontati insieme”.

In questo contesto, il panorama italiano è fra i più complicati tra i Paesi ad alto reddito. L'analisi ha infatti evidenziato una netta diminuzione delle cure preventive, in generale solo il 36% delle donne italiane ha dichiarato di essersi sottoposta a esami (nel 2020, il 43%) relativi a malattie specifiche. In particolare, solo il 12% ha dichiarato di aver fatto controlli per il cancro e il 13% per il diabete. Per quanto riguarda le infezioni sessualmente trasmissibili solo il 6% delle donne ha effettuato un check-up.

02/02/2023

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