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In occasione della Giornata internazionale della donna, sono moltissime le iniziative di open day per lo screening delle principali patologie oncologiche delle donne. Assumono un significato particolare, queste proposte per l’8 marzo perché nel 2022 è urgente recuperare il ritardo nelle diagnosi di tumore che sono saltate a causa della pandemia. Secondo i dati dell'osservatorio screening, a causa del Covid-19, si stima che non siano stati diagnosticati oltre 3.500 tumori al seno, 1.300 carcinomi colorettali e oltre 7.700 adenomi avanzati del colon retto. Come ricordano i dati Atrium I numeri del cancro in Italia 2021, il tumore più prevalente nella popolazione femminile è quello al seno (834.154 casi/anno), il secondo è il carcinoma al colon-retto (233.245), seguito da quello alla tiroide (166.914) e al corpo dell’utero (122.553 casi).

Perché è importante lo screening

I programmi di screening sono fondamentali per la salute delle donne. Ogni giorno in Italia ci sono un migliaio di nuove diagnosi di cancro (Atrium 2020). Di questi, il 40% circa può essere prevenuto adottando uno stile di vita corretto e con una diagnosi in fase iniziale, prima, cioè, che si manifestino segni clinici. Solo per alcuni tumori esistono esami di screening efficaci, cioè in grado di identificare, a livello di popolazione, i gruppi che richiedono più accertamenti che permettono una diagnosi quando il cancro è nelle prime fasi di sviluppo e, quindi, più facile da curare permettendo, sempre più spesso, anche la guarigione.

Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) prevede tre programmi di screening: due per la prevenzione di tumori tipicamente femminili, mammella e collo dell'utero, e un terzo per il tumore del colon-retto, una malattia divenuta la seconda neoplasia nelle donne e la terza negli uomini. Come è noto, infatti, uomini e donne, pur soffrendo delle stesse patologie, si ammalano in modo diverso: anche per questo esiste la Medicina di genere.

Screening del tumore del seno

Un tumore maligno ogni tre è un tumore mammario: sono 55.500 le diagnosi stimate nel 2020 in Italia e 12.500 i decessi (Dati Atrium 2021). I dati però mostrano che si muore meno. Grazie ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, anche se l’incidenza, cioè il numero di nuovi casi, aumenta dello 0,9% ogni anno, la mortalità cala del 2,2%. In altre parole, quasi 9 donne su 10 sono vive dopo 5 anni dalla diagnosi di tumore mammario e l’80% a 10 anni dalla diagnosi.

Lo screening per il cancro al seno è previsto dal Ssn nelle donne tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. Alcune Regioni stanno sperimentando l’efficacia di questo esame in una più ampia fascia d’età, tra i 45 e i 74 anni.

Screening per il cancro del collo dell'utero

Il carcinoma della cervice uterina, in Italia, è il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni (1,3% di tutti quelli diagnosticati). A 5 anni dalla diagnosi sono vive il 68% delle donne (I numeri del cancro in Italia 2021). Lo screening più impiegato, finora, è il Pap-test ogni 3 anni alle donne tra i 25 e i 64 anni. Dati recenti hanno però dimostrato che sopra i 30 anni è più costo-efficace il test per il Papilloma virus (Hpv-Dna test) effettuato ogni 5 anni.

Screening per il cancro del colon-retto

Nel nostro Paese, il tumore del colon-retto è la seconda neoplasia nelle donne e la terza negli uomini (Atriuma 2021). La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 65,3% negli uomini e 66,3% nelle donne.

Lo screening per il cancro del colon-retto è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni.

08/03/2022

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