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Il cancro al polmone: lo chiamano il “big killer” dei tumori. E i dati lo confermano: per i suoi tassi di incidenza molto elevati e il primato mondiale in termini di mortalità è la prima causa di morte oncologica negli uomini (in tutte le fasce di età) e nelle donne.

"Ogni anno in Italia sono 43.000 le nuove diagnosi. Nell'80% dei casi la malattia viene accertata in uno stadio avanzato. Per questo è fondamentale intercettare il tumore in una fase iniziale e per farlo è necessario promuovere gli screening. Grazie agli screening e alle nuove tecnologie si può raggiungere questo obiettivo con vantaggi enormi: maggiori possibilità di trattamento, tra cui la terapia chirurgica che garantisce il miglior esito delle cure".

Ne è convinto Guglielmo Monaco, direttore della Scuola di formazione e past presidente della Società italiana di chirurgia toracica (Sict).

"Grazie alle tecnologie sempre più sofisticate di cui disponiamo - afferma Monaco - in particolare metodiche di imaging, ovvero programmi per Tac a bassa dose, è possibile intercettare noduli polmonari anche di piccole dimensioni, in una fase in cui si può ancora intervenire. Ecco perché il programma di screening è fondamentale. Serve infatti a reclutare i pazienti nelle fasi iniziali della malattia per avviarli verso terapie più risolutive".

Infine: "Studi mondiali sugli screening polmonari, lavori condotti anche in Europa e in Italia, confermano che la riduzione della mortalità è certamente intorno al 26-28% dei casi grazie ai programmi di prevenzione" conclude.

25/07/2022

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