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Diversi studi pongono l’accento sul collegamento fra un abbondante consumo di carne, specialmente rossa, e l’insorgenza di tumore. Quali sono le evidenze scientifiche sul tema e come impostare un’alimentazione più sana?

Consumo moderato di carne e riduzione del rischio: i dati

All’interno di una recente indagine, condotta presso l’Università di Oxford su oltre 400 mila persone e pubblicata nel febbraio 2022 sulla rivista BMC Medicine, gli studiosi hanno analizzato la frequenza con cui venivano consumati carne e pesce. Ne è emerso che il 52% degli intervistati mangia carne più di 5 volte a settimana, il 2% consuma pesce e non carne, mentre un altro 2% si dichiara vegano o vegetariano

Mettendo a confronto questi numeri con i dati di insorgenza di tumore, i ricercatori hanno dedotto che per le persone che mangiano carne 5 volte a settimana o meno il rischio di cancro si riduce del 2% rispetto a chi la consuma per più di 5 volte. La flessione arriva al 10% per chi mangia pesce e del 14% per vegetariani e vegani.

Quali sono i tumori più interessati? Dallo studio appare che coloro che hanno un consumo moderato di carne (non più di 5 volte a settimana) hanno il 9% di probabilità in meno di contrarre tumore colon-rettale, mentre per il cancro alla prostata il rischio diminuisce del 20% fra gli uomini che mangiano solo pesce e del 31% per i vegetariani. Tra le donne in post-menopausa, invece, adottare una dieta vegetariana consente una diminuzione del 18% del rischio di tumore al seno.

Come impostare una corretta alimentazione

Il collegamento fra eccessivo consumo di carne e rischio di tumore viene quindi confermato. Già nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) di Lione, aveva indicato le carni rosse lavorate e gli insaccati come sostanze cancerogene. Oltre al tipo di alimento e la frequenza nel consumo, è importante prestare attenzione anche ad altri aspetti, come per esempio il tipo di cottura. Infatti, essiccare, grigliare, friggere o affumicare determinano la formazione di agenti chimici cancerogeni.

Un’accurata gestione dell’alimentazione si conferma quindi essenziale in ottica di prevenzione dei tumori, come sottolineato anche dal World Cancer Research Fund International che mette a sua volta in guardia da un consumo eccessivo di carne, ma anche da troppi latticini. Ciò non significa dover adottare necessariamente una rigida dieta vegana, ma vuol dire assumere in maniera regolare porzioni di frutta, verdura e legumi, limitando, al contrario, le dosi di zuccheri, grassi e sale. Per preservare il benessere dell’organismo, è infatti raccomandato consumare frutta e verdura almeno 5 volte al giorno, da affiancare a cereali e derivati, preferibilmente integrali.

Prevenzione e stile di vita

Insieme a valutare i tipi di cibi da inserire nel proprio piano alimentare e le rispettive quantità, gli esperti ricordano che una prevenzione efficace dalle malattie oncologiche, e non solo, passa dall’impostazione di un adeguato stile di vita, che comprende evitare il fumo, svolgere attività fisica e smaltire eventuali chili di troppo.

19/05/2022

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