It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

L’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da coinvolgimento articolare e colpisce sia pazienti già affetti da psoriasi che persone sane con familiarità con la psoriasi. Luisa Arcarese, Medico UOC Immunoreumatologia presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, ci ha parlato delle manifestazioni di questa patologia e delle prospettive terapeutiche oggi disponibili.

Quali sono le manifestazioni dell’artrite psoriasica

Questa patologia può determinare un insieme sfaccettato di manifestazioni cliniche, relative sia all’ambito articolare che ad altre aree.

Per quanto riguarda le articolazioni, l’artrite psoriasica può causare:

  • artrite, con tumefazioni, dolori e limitazioni funzionali delle articolazioni coinvolte;
  • dattilite, ovvero tumefazione di una o più dita della mano o del piede;
  • entesite, cioè un’infiammazione delle entesi, il punto di intersezione del tendine a livello osseo;
  • lombalgia infiammatoria cronica, mal di schiena caratterizzato da dolore lombare notturno che migliora con il movimento.

In presenza di uno di questi sintomi diventa necessario rivolgersi a un reumatologo, in modo da indagare in maniera più approfondita la condizione del paziente.

Inoltre, come ricorda la dottoressa Arcarese “l’artrite psoriasica può avere manifestazioni anche extra articolari, come per esempio delle manifestazioni oculari, come l’uveite, delle manifestazioni gastrointestinali, come malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa, e non ultimo il rischio aumentato di malattia cardiovascolare, tanto da essere identificata come un fattore di rischio indipendente per la malattia coronarica”.

Per prevenire possibili complicanze risulta quindi importante intraprendere un tempestivo percorso diagnostico e favorire un trattamento precoce dell’artrite psoriasica.

Si guarisce dall'artrite psoriasica?

“L’artrite psoriasica è una malattia cronica, quindi accompagnerà il paziente per tutta la vita - chiarisce Arcarese.- Il paziente avrà delle fasi di remissione e delle fasi di riacutizzazione”, in cui si alterneranno momenti di benessere clinico a ricomparsa delle manifestazioni articolari.

All’interno di questo contesto, “l’obiettivo della terapia - evidenzia Arcarese- è quello di mantenere il più a lungo possibile il paziente in una fase di remissione e di ridurre la probabilità di avere un danno articolare”.

Trattamenti disponibili

Al giorno d’oggi esiste un’ampia gamma di trattamenti per pazienti affetti da artrite psoriasica, che va dai “farmaci sintomatici, come gli antinfiammatori non steroidei oppure le infiltrazioni articolari, a farmaci cosiddetti modificanti di malattia, che si distinguono – specifica Arcarese - in farmaci immunosoppressori convenzionali e farmaci di nuova generazione, come per esempio i farmaci biotecnologici oppure i target synthetic”.

Le diverse possibilità danno modo di scegliere caso per caso la terapia più adeguata al singolo paziente, a seconda della situazione clinica e delle comorbidità.

Insieme ai trattamenti farmacologici sono anche utili le terapie riabilitative, come la fisioterapia, finalizzate a migliorare la funzionalità articolare e a garantire una buona qualità di vita.

Il ruolo dell'aderenza alla terapia

Un aspetto che merita un’attenzione particolare riguarda l’aderenza terapeutica.

Come sottolinea la Dottoressa Arcarese, infatti, “la terapia per l’artrite psoriasica è effica-ce solo se è effettuata secondo il dosaggio e la frequenza prescritta dal reumatologo”. Quindi, anche se il paziente avverte benefici non deve sospendere i trattamenti o ridurne la frequenza di propria iniziativa, come invece spesso accade, perché corre il rischio di andare incontro a riacutizzazioni.

Dal punto di vista del medico diventa essenziale, proprio per favorire l’aderenza alle terapie, condividere con il paziente gli obiettivi terapeutici sia nel breve e che nel lungo periodo, puntando a migliorare la qualità della vita e a evitare eventuali danni ossei, potenzialmente irreversibili.

09/06/2022

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica