Artrite psoriasica: quali prospettive per il paziente
Intervista a Luisa Arcarese, Medico UOC Immunoreumatologia presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma
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Intervista a Luisa Arcarese, Medico UOC Immunoreumatologia presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma
L’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da coinvolgimento articolare e colpisce sia pazienti già affetti da psoriasi che persone sane con familiarità con la psoriasi. Luisa Arcarese, Medico UOC Immunoreumatologia presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, ci ha parlato delle manifestazioni di questa patologia e delle prospettive terapeutiche oggi disponibili.
Questa patologia può determinare un insieme sfaccettato di manifestazioni cliniche, relative sia all’ambito articolare che ad altre aree.
Per quanto riguarda le articolazioni, l’artrite psoriasica può causare:
In presenza di uno di questi sintomi diventa necessario rivolgersi a un reumatologo, in modo da indagare in maniera più approfondita la condizione del paziente.
Inoltre, come ricorda la dottoressa Arcarese “l’artrite psoriasica può avere manifestazioni anche extra articolari, come per esempio delle manifestazioni oculari, come l’uveite, delle manifestazioni gastrointestinali, come malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa, e non ultimo il rischio aumentato di malattia cardiovascolare, tanto da essere identificata come un fattore di rischio indipendente per la malattia coronarica”.
Per prevenire possibili complicanze risulta quindi importante intraprendere un tempestivo percorso diagnostico e favorire un trattamento precoce dell’artrite psoriasica.
“L’artrite psoriasica è una malattia cronica, quindi accompagnerà il paziente per tutta la vita - chiarisce Arcarese.- Il paziente avrà delle fasi di remissione e delle fasi di riacutizzazione”, in cui si alterneranno momenti di benessere clinico a ricomparsa delle manifestazioni articolari.
All’interno di questo contesto, “l’obiettivo della terapia - evidenzia Arcarese- è quello di mantenere il più a lungo possibile il paziente in una fase di remissione e di ridurre la probabilità di avere un danno articolare”.
Al giorno d’oggi esiste un’ampia gamma di trattamenti per pazienti affetti da artrite psoriasica, che va dai “farmaci sintomatici, come gli antinfiammatori non steroidei oppure le infiltrazioni articolari, a farmaci cosiddetti modificanti di malattia, che si distinguono – specifica Arcarese - in farmaci immunosoppressori convenzionali e farmaci di nuova generazione, come per esempio i farmaci biotecnologici oppure i target synthetic”.
Le diverse possibilità danno modo di scegliere caso per caso la terapia più adeguata al singolo paziente, a seconda della situazione clinica e delle comorbidità.
Insieme ai trattamenti farmacologici sono anche utili le terapie riabilitative, come la fisioterapia, finalizzate a migliorare la funzionalità articolare e a garantire una buona qualità di vita.
Un aspetto che merita un’attenzione particolare riguarda l’aderenza terapeutica.
Come sottolinea la Dottoressa Arcarese, infatti, “la terapia per l’artrite psoriasica è effica-ce solo se è effettuata secondo il dosaggio e la frequenza prescritta dal reumatologo”. Quindi, anche se il paziente avverte benefici non deve sospendere i trattamenti o ridurne la frequenza di propria iniziativa, come invece spesso accade, perché corre il rischio di andare incontro a riacutizzazioni.
Dal punto di vista del medico diventa essenziale, proprio per favorire l’aderenza alle terapie, condividere con il paziente gli obiettivi terapeutici sia nel breve e che nel lungo periodo, puntando a migliorare la qualità della vita e a evitare eventuali danni ossei, potenzialmente irreversibili.
09/06/2022
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