Oltre 2,5 milioni di italiani soffrono di emicrania con aura, ovvero una forma di cefalea in cui l'attacco di mal di testa è 'annunciato' da alcuni sintomi reversibili visivi, motori, sensitivi, della parola e del linguaggio. Per questo “esercito” di pazienti l'arrivo dell’autunno è un momento critico.
"Alcuni fattori climatici-stagionali possono influire negativamente su tutte le forme di emicrania - spiega Giorgio Dalla Volta, coordinatore per la Lombardia della Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc), direttore del Centro cefalee dell'Istituto clinico Città di Brescia-Gruppo San Donato - La pressione barometrica che cambia con l'arrivo dell'autunno, l'instabilità climatica, il cambio della luce dovuto alla mutata inclinazione del sole e la progressiva riduzione delle ore di luce esercitano un effetto destabilizzante sulle nostre reti neuronali, inducendo un'ulteriore destabilizzazione dell'ipereccitabilità neuronale della corteccia cerebrale dei pazienti emicranici”.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, secondo l’esperto, “c'è anche l'aumento dello stress tipico di questo periodo dell'anno in cui la bella stagione termina, le ferie diventano un lontano ricordo e riprendono a pieno ritmo le normali attività lavorative o scolastiche. Per tutti questi motivi – sottolinea Dalla Volta - settembre e ottobre rischiano di essere mesi neri per molte persone afflitte da questa malattia neurologica".
"L'emicrania con aura non è un semplice mal di testa passeggero - precisa Dalla Volta - È una patologia da non sottovalutare e che rende davvero difficile la vita di tutti i giorni. I sintomi legati all'aura possono durare anche un'ora e determinare un'importante disabilità. Il disagio e la spossatezza post-attacco tendono poi a proseguire anche nelle 24 ore successive. Più della metà dei pazienti ammette di avere gravi limitazioni a svolgere le proprie attività senza problemi, mentre solo uno su 10 sostiene di riuscirci. Tutto ciò risulta molto problematico per l'intero sistema socio-sanitario, dal momento che l'emicrania colpisce soprattutto la fascia di popolazione in età produttiva. Inoltre" la malattia "è 4 volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini, con tutto ciò che ne consegue per i singoli nuclei familiari".
Contro l'emicrania con aura sono disponibili diversi tipi di cura, ma "come in ogni altra patologia - evidenzia Dalla Volta - alcune terapie farmacologiche possono essere non efficaci o scarsamente tollerate. Da qui la necessità nella pratica clinica di approcci alternativi per il trattamento di questa malattia, come a esempio il ricorso ai nutraceutici. Si tratta di integratori alimentari in grado di fornire benefici per la salute, non a caso il loro uso sta diventando sempre più diffuso”.
26/09/2022
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