Sovrappeso e obesità sono problemi diffusi anche in età infantile; e sono peggiorati durante la pandemia. Nell’adulto, l’obesità si definisce in termini di massa corporea (BMI, Body mass index), che si basa sul rapporto peso/statura: un valore sopra 25 definisce un adulto sovrappeso, mentre l’obesità si configura con un BMI oltre 30.
Nei bambini e negli adolescenti, poiché il rapporto con peso e altezza cambia nel tempo, la diagnosi di sovrappeso e obesità non può essere fatta sulla base di questa semplice formula. Possono invece essere utili le curve dei centili (unità di misura che si utilizza per stabilire come procede la crescita del bambino in peso e in altezza) dell'Indice di Massa Corporea, considerando che oltre l'85°centile c’è sovrappeso e dal 97°centile in su, c’è obesità. In modo più semplice, un aumento di una o due curve di centili del peso nel processo di crescita del bambino è segno di un’evoluzione verso l’obesità.
Il modo più adeguato per definire l’obesità in età infantile prevede l’impiego del plicometro che misura lo spessore delle pliche di grasso sottocutaneo o dell'impedenziometro che, misura la massa grassa a partire dal valore dell'acqua presente nell’organismo.
L’obesità in età pediatrica determina un accumulo di grasso nel fegato (steatosi) e, a livello ematico, di colesterolo, trigliceridi e acido urico. L’eccesso di peso comporta il rialzo della pressione sanguigna, un aumento dell’insulina che può predisporre al diabete di tipo 2, problemi ortopedici e psicologici.
Condizioni che favoriscono lo sviluppo dell'obesità
Un recupero rapido di un basso peso alla nascita favorisce sovrappeso in età precoce, mentre l’allattamento al seno prolungato lo previene. Parallelamente il latte artificiale, specie se associato a un precoce divezzamento con troppe proteine aumenta il rischio di obesità.
Un ragazzo che arriva all'età puberale in sovrappeso o che registra un aumento rapido di peso nell’età dello sviluppo ha un’alta probabilità di essere obeso da adulto.
Non sempre è l’eccessiva alimentazione il motivo principale di un aumento di peso in età pediatrica. In oltre il 90% dei casi il sovrappeso è dovuto alla combinazione di tre fattori diversi:
- Familiarità: due genitori obesi hanno una probabilità dell’80% di avere figli sovrappeso
- Alimentazione: ritmo dei pasti alterati (salto della colazione, spuntini calorici) o assunzione selettiva di solo alcuni cibi (troppe proteine animali, grassi e zuccheri e troppo pochi carboidrati complessi e fibre come frutta, verdura e legumi).
- Stile di vita: sedentarietà. Un bambino che sta seduto per ore davanti allo schermo della televisione o del computer, è documentato, aumenta di peso.
Come contrastare il sovrappeso
Quando all’origine dell'obesità ci sono abitudini alimentari familiari e uno scarso movimento, è importante impostare uno stile di vita fatto di buone abitudini. Contro la sedentarietà si consiglia di favorire il movimento quotidiano, anche promuovendo, per esempio, l’uso delle scale, sfruttando ogni opportunità per camminare.
Sicuramente è utile associare un’attività sportiva come il nuoto per aumentare il consumo energetico. A livello di abitudini alimentari, è fondamentale non saltare la prima colazione e prevedere due spuntini, uno a metà mattina e uno il pomeriggio, possibilmente con della frutta. Ai pasti principali, pranzo e cena, oltre alla verdura dovrebbe esserci un solo alimento con la lettera P (pasta o pane o patate). La tempestività nell’intervenire quando c’è un aumento di peso può fare davvero la differenza nel ridurre le complicanze. Il pediatra ha un ruolo importate nella modifica delle abitudini di vita non solo nel motivare il cambiamento nello stile di vita, ma anche per valutare l’eventuale coinvolgimento di uno psicologo nel percorso di cura.
06/05/2022
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